Come possiamo aiutare i nostri figli a partecipare all’Eucaristia?

Prima Eucaristia

(Foto: © Jorge Luis - Fotolia.com)

Non è difficile verificare che nel vocabolario esistenziale dei nostri figli “Gesù Eucaristia” non è un termine contemplato. Il guaio è che spesso, non è contemplato nemmeno del vocabolario dei genitori. Come fare? Da dove partire?

Come sono carini i bambini che vanno verso l’altare il giorno della Prima Comunione. Entrano in processione, tutti vestiti di bianco, candidi come quel giglio che tengono tra le mani e con l’emozione disegnata a tinte forti sul visino innocente. Ogni volta mi commuovo e ogni volta prego, nel silenzio del mio cuore, che almeno uno di quei piccoli possa vivere la stessa emozione di quel giorno ogni volta che incontra Gesù, per tutta la vita.

Ahimè! La realtà è molto dura da accettare e sempre più spesso sono costretta a notare che dopo la Prima Comunione molti giovani disertano la Messa domenicale, i gruppi parrocchiali e tutto il resto. Come a dire: “Una volta preso il sacramento non ho più bisogno di venire in chiesa”. E così ogni domenica la stessa storia: banchi vuoti, coristi attempati, famiglie scoppiate e intorno l’eco di un vuoto, quello dei figli, bimbi, adolescenti e giovani.

In fondo non dico nulla di nuovo. Questo assenteismo è sotto gli occhi di tutti e non è difficile verificare che nel vocabolario esistenziale dei nostri giovani Gesù Eucaristia non è un termine contemplato. Non voglio essere disfattista, ma come giustificate voi le voci di una gioventù allo sbando? Tutti i casi di violenza, sopraffazione che ci arrivano attraverso la cronaca, non sono forse l’indice di una generazione senza orizzonti di senso, senza Dio?

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Non dobbiamo disperare. Prendere coscienza di una realtà problematica non vuol dire arrendersi all’errore, ma individuarlo per recuperare. Cari genitori domandiamoci come possiamo aiutare i nostri figli ad orientare il cuore verso Gesù?

Da piccoli i bambini seguono i genitori. Se papà e mamma dicono di andare a Messa lo fanno senza discutere. I problemi veri e propri si presentano più in là, quando il piccolo è già in grado di dare una risposta da solo, ma non è in grado di decidere per il meglio. Stiamo parlando di un’età che va dai 4 anni in su. In genere i bambini si annoiano durante la celebrazione, chiedono di poter giocare, si muovono di continuo, si distraggono facilmente. In questa fase i genitori spesso sono assorti, non nell’omelia del sacerdote, ma nei loro problemi. E così, senza volerlo, trasmettiamo l’idea che stiamo rispettando un precetto che in fondo non ci appartiene e pertanto non è sentito. Cari genitori è importante offrire al figlio motivazioni di senso ma è importante anche imparare a vivere la Santa Messa per essere una testimonianza vivente ai loro occhi.

La partecipazione all’Eucaristia non va improvvisata, ma preparata in maniera adeguata. Questo vuol dire disporsi ad entrare nel mistero, evitando magari di fermarsi al bar e bere un caffè prima di andare in chiesa o di intrattenersi con l’amico vicino di banco mentre si attende il sacerdote. Sarebbe opportuno invece, inginocchiarsi e ritagliarsi quei pochi minuti di silenzio che servono a sganciare la mente e il cuore dalle occupazioni e preoccupazioni del mondo, per presentare l’anima a Dio. Vedrete che in quei pochi minuto vostro figlio tenterà di parlarvi, vi chiamerà e il vostro modo di rispondergli sottovoce, chiedendogli di lasciarvi in orazione, servirà a lui per comprendere l’importanza di ciò che state per fare. Allo stesso modo è importante evitare di salutare qualcuno quando abbiamo appena preso l’Eucaristia. In quel momento siamo uniti corpo e anima con Gesù: niente è più importante. Tutto può attendere. I figli ci osservano e dai nostri comportamenti intuiscono se quello che stiamo facendo è davvero importante per noi oppure no. Dal modo in cui mostreremo il nostro grado di coinvolgimento nella Celebrazione Eucaristica loro impareranno a fare altrimenti.

Ultima riflessione sulla partecipazione dei figli all’Eucaristia. Talvolta il genitore concede al bambino di portare a Messa un giochino, nintendo, PSP, tablet o telefonini. A mio avviso è sbagliato. Facendo così portiamo il bambino a pensare che al parco o in chiesa è la stessa cosa. Il bambino deve comprendere il luogo in cui si trova ed essere educato a consegnare il tempo a Gesù. Sta al genitore poi comprendere i modi e i tempi di ciascuno.

Nessuno può vedere Dio, ma tutti ne abbiamo bisogno, anche chi non lo sa. L’unico posto che abbiamo per poterlo incontrare corpo a corpo è nell’Eucaristia. Se ci crediamo sul serio saremo anche in grado di trasmettere questa fede. Buona Messa a tutti.




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Giovanna Pauciulo

Sposa e madre di tre figli, insieme al marito Giuseppe è referente della Pastorale Familiare per la Campania, ha conseguito il Master in Scienze del Matrimonio e della Famiglia presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Conduce su Radio Maria la trasmissione “Diventare genitori. Crescere assieme ai figli”. Collabora con Punto Famiglia su temi riguardanti la genitorialità e l’educazione alla fede dei figli. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018).

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2 risposte su “Come possiamo aiutare i nostri figli a partecipare all’Eucaristia?”

Grazie Giovanna per questo prezioso articolo che condivido pienamente.Tra pochi giorni i miei 2 bambini faranno la prima comunione e abbiamo organizzato io e il mio sposo una grande festa, ma abbiamo tenuto a dire loro che la festa ha senso proprio perchè Gesù viene a unirsi nei loro cuori e vuole unirsi per sempre ; inoltre abbiamo raccontato loro con molta semplicità tutte le emozioni che sentiamo noi quando riceviamo Gesù vivo e vero nell’Eucaristia !
Dio aiuti tutti i genitori ad essere esempio autentico per i loro figli !

Carissima Maria intanto Auguri!
Dalle tue parole percepisco che la tua casa è già abitata dal Signore ma tra qualche giorno sarà ulteriormente arricchita della presenza di Gesù che verrà a prendere dimora nei cuori e nella vita dei tuoi figli.
Accompagnare i nostri figli all’incontro con Gesù è il massimo bene che possiamo consegnare loro, abbiamo così come genitori la certezza che è saziata ogni loro necessità o esigenza…
ma come genitori dobbiamo vigilare perchè questo sia solo il primo di una serie frequente di incontri con Gesù che i figli ricercheranno in maniera sempre più consapevole…
perciò allora auguri per questa tappa eucaristia e anche per tutto il cammino di testimonianza che come genitori siete chiamati ancora a vivere.
Nello store di Punto Famiglia, se non lo hai già tra le mani, c’è il testo “Vivere l’eucaristia in famiglia” contiene sollecitazioni e suggerimenti di liturgie domestiche utili custodire l’alleanza con Gesù.
Infine chiedi ai tuoi figli, se vogliono, di raccontare per iscritto come hanno vissuto e come si sono preparati all’incontro con Gesù, Santa Teresa racconta che “Fu un bacio d’amore, mi sentivo amata, e perciò dicevo: ‘Ti amo, mi dò a te per sempre’ […] Da molto tempo, Gesù e la povera piccola Teresa si erano guardati e si erano capiti… Quel giorno non era più uno sguardo, ma una fusione; non erano più due: Teresa era scomparsa, come la goccia d’acqua che si perde in seno all’oceano» (Ms A 35r)”
…se ti fa piacere mi mandi poi per e-mail il loro racconto, mi piace raccogliere frammenti di spiritualità. Un abbraccio e tanti Auguri!

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