
L’inizio
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,15-16.23b-26)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Il commento
“Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14, 25-26). La Pentecoste segna l’inizio della Chiesa. Certo, la comunità già esisteva: Gesù aveva raccolto i discepoli e tra questi aveva scelto i Dodici. C’erano anche altri discepoli. Nel giorno di Pentecoste questa comunità era raccolta in unità: “si trovavano tutti insieme nello stesso luogo” (2,1). Erano raccolti dall’amore per Gesù, la sua Parola e la sua promessa li teneva uniti. Ma tutto ciò non bastava. La rivelazione di Dio non era completa. In una delle splendide omelie di Pentecoste Paolo VI raccontava così l’evento: “Fu come l’accensione di un fuoco personale, interiore, ma che fiammeggio anche esteriormente…Fu come il soffiare di un vento, come il fragore di un tuono, come una scossa di terremoto, come lo svegliarsi simultaneo di una moltitudine, come un’esplosione di grida e di gioia, un’onda spirituale di parola e di eloquenza, che subito si manifestò prodigiosa, perché comprensibile a gente che ascoltava Proveniente dalle più diverse origini, e perché manifestamente destinata all’umanità intera. Nasceva la Chiesa in quell’ora improvvisa, Chiesa riconoscibile nelle quattro note: santa ed apostolica, unica e universale, cioè cattolica” (5 giugno 1974). La Chiesa non è frutto di un accordo umano, nasce a Pentecoste perché scaturisce dalla grazia che viene dal cielo (At 2,2). Se nasce dallo Spirito la Chiesa vive dello Spirito, cioè ha bisogno di fare continuamente esperienza della Pentecoste. La Pentecoste fu solo l’inizio, il primo passo di una grade avventura che dura tutti i secoli. La Chiesa non si rinnova grazie ai dibattiti teologici e ai convegni pastorali ma unicamente con la forza dello Spirito. Per questo, Giovanni Paolo II invitava la Chiesa a restare spiritualmente “nel Cenacolo”, perseverando nella preghiera insieme con Maria (Dominum et vivificantem, 66). Oggi chiediamo la grazia di partecipare a questa grande avventura.
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