CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Il figlio che non ti aspetti. Lettere di una madre

10 Giugno 2019

gravidanza

(Foto: Maria Sbytova - Shutterstock.com)

Una nuova gravidanza non sempre è una notizia accolta immediatamente come bella. Oggi don Silvio risponde a una madre che si domanda da dove prendere la forza. “Nella misura in cui dirai il tuo eccomi riceverai la carezza di Dio e sentirai la pace scendere nel tuo cuore”.

Caro don Silvio,

mai mettere limiti alla Provvidenza. Sono appena stata al pronto soccorso di ginecologia dell’ospedale, da mesi ormai diventata la mia seconda casa. Questa volta per quanto riguarda la salute fisica nulla di grave, è lo stato emotivo che ha dei seri problemi. Da tre giorni ho scoperto di essere in attesa del quarto bambino, notizia inaspettata, mai avrei pensato che potesse succedere di nuovo. Ti sembra assurdo ma sono sconvolta, non riesco ad accettare e a viverla serenamente, è un nuovo peso che si aggiunge agli altri problemi non di poco conto. Peraltro devo aggiungere che qui è complicato anche fare un certificato, almeno per quanto mi riguarda. Insomma, è un problema: questa volta è dura davvero, più delle altre volte. Non riguarda solo me, in gioco c’è la vita di un altro figlio. Dove posso trovare la serenità giusta per andare avanti?

La mia mente ormai pensa ad una sola cosa, non faccio altro che piangere, manco mi avessero detto che fossi malata. Questo fatto mi fa sentire in colpa, non riesco ancora a ringraziare Dio per quest’ennesimo dono, si vede che non si è ancora stancato di me. Ci sono genitori che desiderano un bambino più di ogni altra cosa al mondo; e io, che non ne sono degna, a 40 anni mi trovo alle prese con una nuova gravidanza, un nuovo bambino bussa alla porta. Il Signore continua a mettermi davanti delle prove che mi destabilizzano completamente, 4 figli in una società come questa… è duro crescerli e soprattutto trasmettere loro i valori, quelli giusti…

Di certo accolgo la Sua volontà ma gli chiedo di aiutarmi a superare questo momento di confusione e  ansia, chiedo anche a te, come sempre e più ancora, di ricordarmi nelle tue preghiere, in particolare per la creatura che porto in grembo, ti aggiorno su gli eventi futuri. Ti abbraccio.

Due settimane dopo…

Mio caro, ancora una volta ho bisogno del tuo sostegno spirituale, oggi per la prima volta ho sentito il battito del mio piccolo, è stata una forte emozione, ogni volta sembra la prima, quanto amore in un piccolo batuffolo di carne, e pensare che tutto questo è dentro il mio grembo, come un tabernacolo che custodisce Gesù stesso. È una gioia infinita ma… mi sento  indegna per i pensieri e le preoccupazioni che ancora  affiorano nella mia mente. Purtroppo è sorto un altro problema, il mio sangue non è compatibile con quello del bambino. I miei anticorpi non riconoscono i suoi globuli rossi attaccandoli, il tutto sarebbe risolvibile con una puntura solo se il mio gruppo sanguigno fosse Rh negativo ma caso raro è un fattore Rh positivo, problema che si presenta raramente, devo fare degli esami ematologici più approfonditi in strutture specifiche.

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Mica poteva andare tutto liscio ormai sono abituata alle battaglie e tu lo sai benissimo, mi dispiace solo della poca sensibilità presente in queste zone, e con quanta facilità ti consigliano di risolvere il problema. In fondo, mi dicono che sono ancora nel primo trimestre e quindi… tutto è più facile. Mi rimetto nelle mani di Dio e ti chiedo di pregare perché impari a fare la sua volontà. Mi sento impotente e anche un po’ in colpa ma di certo né io né qualcun altro deciderà per la vita del mio bambino. Ti aggiorno periodicamente, dovrei tornare nelle prossime settimane, abbraccio.

 

Carissima amica,

la vita è sempre una sorpresa ed è per me una piacevole notizia sapere che, ancora una volta, il buon Dio ha voluto rendere fecondo il tuo grembo. Certamente non ti trovi nelle condizioni più adatte ma, proprio per questo, l’accoglienza acquista una maggiore gratuità. Accogliere i figli desiderati, accoglierli dopo una lunga attesa, è sempre un atto di carità ma risponde anche al bisogno di diventare genitori che appartiene alla nostra natura. Diversa è la situazione in cui i figli non sono affatto cercati, anzi si fa di tutto per evitare una nuova gravidanza perché ci sono altri figli e altre preoccupazioni. In questo caso, accoglierli come figli amati, teneramente amati, richiede una grande carità, talvolta eroica. Ed è proprio quello che oggi viene chiesto a te, a voi sposi, a tutta la famiglia. 

Questa carità non è opera dell’uomo, solo Dio può donarla e a Lui dobbiamo chiederla. Mi unisco alla tua preghiera, chiedo anzitutto che il Signore ti dia pace. Nella misura in cui dirai il tuo eccomi con dolcezza e convinzione, pur nella fatica psicologica che oggi sperimenti, riceverai la carezza di Dio e sentirai la pace scendere nel tuo cuore. Non temere, ci sarà da lottare ma sono certo che sei già pronta per questo nuovo combattimento. Nella tua vita hai sempre dovuto faticare anche per conquistare le cose più semplici. Non solo hai imparato a farlo ma hai anche l’esperienza di una donna adulta e di una mamma ricca di passione. Non temere.

Ricorda che tutto questo accade per la tua conversione e quella della tua famiglia, a cominciare da tuo marito. Non stancarti di chiedere con tutto il cuore la conversione, nella vita ci sono eventi che possono determinare un improvviso e insperato cambiamento ma “Se Dio è per noi …”, scrive l’apostolo Paolo, la vittoria è più che sicura.

Ti abbraccio con affetto nell’attesa di incontrarti. 

Don Silvio

 




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