14 giugno 2019

14 Giugno 2019

Una comunione che veste tutta la vita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,27-32)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

Il commento

Chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio” (5,32). Il Vangelo non fa sconti. Il discorso della montagna offre un’immagine suggestiva dell’uomo forgiato dalla forza di Dio. La proposta evangelica appare molto esigente, è bene però sottolineare che non si tratta di un insieme di precetti ma di un’esperienza che trova il suo riferimento essenziale nella persona di Gesù. La sua autorità – chiaramente espressa attraverso la formula “ma io vi dico” – non solo dà valore alle parole ma dona anche l’audacia di metterle in pratica. In queste pagine iniziali, Gesù parla di gioia e di perdono, invita ad evitare ogni forma di ambizione, chiede di non dare spazio alla bramosia del guadagno e di coltivare sentimenti di lealtà nei rapporti umani. Un discorso a tutto campo, una parola che descrive una comunità ideale, ma indica anche i passi da fare. In un mosaico così ampio non poteva non trovare spazio una dimensione specifica e fondamentale, quella che riguarda il rapporto uomo/donna, che nel brano di oggi appare in due modalità molto significative. La relazione coniugale costituisce l’immutabile fondamento della società, il nucleo essenziale di quella vita di relazione che dobbiamo costruire all’interno della comunità ecclesiale. Il modo con cui l’uomo e la donna si relazionano non è insignificante per costruire una comunità dal volto pienamente umano, in cui risplende la gloria di Dio. Nell’antica alleanza l’adulterio era severamente condannato. Per questo, conoscendo la fragilità dell’essere umano, la Legge aveva previsto una scappatoia, una via d’uscita ragionevole: il ripudio della donna (Dt 24, 1-4). Niente di nuovo sotto il sole. Basta il buon senso per capire che, quando le condizioni diventano irrespirabili, è meglio chiudere quel capitolo. Così ragiona l’antica legge. Gesù annuncia un modo nuovo di vivere la relazione coniugale in cui il patto non è più un contratto che si può sciogliere, come si fa nell’ambito commerciale, ma una comunione che veste tutta la vita, i giorni luminosi e quelli più oscuri. Anche questo è Vangelo. Ed è una bella notizia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.