
Sorgente di vita
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,12-15)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Il commento
“Tutto quello che il Padre possiede è mio” (16,15). La liturgia ci pone dinanzi al grande Mistero, quello che “occhio non vide né orecchio udì” (1Cor 2,9), quello che la ragione non comprende. La fede in un Dio Creatore ha una sua intima ragionevolezza, solo la stoltezza può alimentare la convinzione che Dio non esiste. Ma la fede in Dio Trinità è una luce abbagliante, una sorprendente rivelazione che la Chiesa accoglie e proclama con rigorosa fedeltà. Non ci è chiesto di capire ma di adorare. Possiamo tentare di spiegare a condizione di non impoverire il Mistero. La Bibbia non spiega ma racconta l’opera delle Persone divine. Possiamo parlare di Dio grazie alla Parola che Dio stesso ci ha donato. Solo Dio può svelare se stesso. Tutta la rivelazione biblica svela l’identità di Dio. Partiamo dalle prime parole della Genesi: “In principio Dio creò il cielo e la terra” (1,1). In principio c’è Dio. Lui solo. Solo dopo prende forma la creazione. La Bibbia ci rivela Dio come Colui che crea. Non un Dio che chiuso in se stesso ma un Dio che ama creare e mette in ogni cosa un’impronta di sé. Al vertice della creazione pone l’uomo, la creatura che più di ogni altra rappresenta e ripresenta il volto di Dio. Nell’uomo Dio nasconde la sua immagine. Nella pienezza dei tempi viene il Figlio, Dio assume la forma e la condizione dell’uomo. Svelando il suo volto, Dio mostra anche il volto dell’uomo. Dio si fa uomo per dare all’uomo la possibilità di conoscere la sua vera identità. La Pasqua è il sigillo dell’opera salvifica: dal costato trafitto dalla lancia sgorga “sangue ed acqua” (Gv 19,34), annuncio della vita nuova che Dio vuole donare all’umanità attraverso lo Spirito Santo che continua la sua instancabile opera attraverso la Chiesa. La meditazione biblica, oggi più che mai, diventa preghiera.
Padre, sorgente della vita che non muore, sostieni ogni cosa con la potenza del Tuo Amore. Figlio, luce del mondo, trasfigura ogni creatura con la parola del Vangelo che vince le tenebre più oscure. Spirito Consolatore, comunica ad ogni uomo la forza e il coraggio della fede che rinnova il mondo.
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