28 giugno 2019

28 Giugno 2019

Un Dio che cerca

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 15,3-7)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».

Il commento

“…va in cerca di quella perduta, finché non la trova?” (15,4). La festa liturgica del Sacro Cuore richiama il mistero della croce, l’immagine eloquente è quella del costato trafitto, dal quale esce sangue e acqua (Gv 19,34), segno di quell’inesauribile fecondità che scaturisce dalla croce e irriga i terreni dell’umanità. La croce è il segno più tragico di un’umanità che rifiuta Dio. E tuttavia, proprio nel giorno più oscuro della storia, Dio annuncia che vuole donare una grazia che semina vita. È la festa della Misericordia che si manifesta in due modi: da una parte l’amore misericordioso che si offre fino alla morte e dall’altra un amore che non fa pesare l’ingiustizia subita, ma offre a tutti e sempre la grazia in maniera sovrabbondante. La misericordia è l’amore che non calcola, un amore così lontano da quello che noi siamo capaci di comprendere e praticare. La parabola lucana della pecora perduta – una su cento – annuncia che ciascuno di noi è prezioso agli occhi di Dio. Non basta dire che Dio vuole salvare l’umanità, dobbiamo anche precisare che si preoccupa di ciascuno uomo. Per una sola pecora Dio si mette in viaggio. E cerca fino a quando non la ritrova. Un Dio che non si arrende. D’altra parte l’incarnazione non è forse il segno visibile di un Dio che si è messo in cerca dell’uomo? Non tutti gli uomini cercano Dio. Possiamo invece dire con certezza non solo che Dio cerca l’uomo ma ogni uomo. Tra le confidenze che Gesù ha consegnato a Marthe Robin, una mistica francese del Novecento (1902-1981), c’è una parola luminosa: “Tu non mi cercheresti, se io non ti avessi già trovato”. È Dio il primo a cercare ed è Lui che ci trova. E solo quando bussa alla nostra porta, l’uomo inizia la sua ricerca. Questa festa infonde una grande fiducia, quella che Teresa di Lisieux voleva comunicare a tutti: “Ah, se tutte le anime deboli e imperfette sentissero ciò che sente la più piccola tra tutte le anime, l’anima della sua piccola Teresa, non una sola di esse dispererebbe di giungere in cima alla montagna dell’amore” (Ms B 1v). Contemplando la croce, oggi chiediamo di camminare nella via della fiducia che conduce all’amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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