2 luglio 2019

2 Luglio 2019

Niente paura

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 8,23-27)
In quel tempo, salito Gesù sulla barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco, avvenne nel mare un grande sconvolgimento, tanto che la barca era coperta dalle onde; ma egli dormiva. Allora si accostarono a lui e lo svegliarono, dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!». Ed egli disse loro: «Perché avete paura, gente di poca fede?». Poi si alzò, minacciò i venti e il mare e ci fu grande bonaccia. Tutti, pieni di stupore, dicevano: «Chi è mai costui, che perfino i venti e il mare gli obbediscono?».

Il commento

Perché avete paura [deiloí este], uomini di poca fede?” (8,26). Diciamo la verità, il rimprovero di Gesù appare del tutto spropositato, la situazione in cui versano i discepoli è davvero drammatica. Per dare il giusto valore a queste parole è opportuno operare una distinzione: la paura può essere un’istintiva reazione emotiva dinanzi ad eventi che sconvolgono la vita ma può anche diventare il modo abituale di vedere e giudicare i fatti. Il rimprovero di Gesù fa riferimento al secondo aspetto. In greco, infatti, il lessico è più puntuale: “perché siete paurosi?”. È impossibile far tacere la paura emozionale ma non possiamo darle uno spazio eccessivo. Non è la paura che deve dettare legge ma la fede. La paura genera il calcolo, la fede suscita l’amore. La paura soffoca la speranza, la fede libera le energie più nascoste. La paura fa misurare tutto con le proprie forze, la fede permette di misurare ogni cosa con la forza di Dio. Si tratta di due modi totalmente differenti di vedere, giudicare, agire. La fede permette di fare tutto a partire da Dio, con Dio e per Dio. La paura e il calcolo sono due grandi nemici della fede e non raramente sono alleati. La paura paralizza il cuore, impedisce di compiere le scelte più audaci, induce a restare sulla porta di casa. Il calcolo poi interviene per giustificare i timori e dare la conferma razionale che non vi era altra possibilità di scelta. Chi ha fede si fida di Dio e sa di poter sempre contare sull’amore di Dio. La fede fa della vita una corsa, una ragionevole e affascinante follia. La fede dona la certezza che “tutto concorre al bene”, come dice Paolo (Rm 8,28). Tutto! Anche le difficoltà, le malattie, le incomprensioni, i tradimenti, le persecuzioni. Nelle situazioni più difficili possiamo ripetere le parole dell’apostolo: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori grazie a  colui che ci ha amati” (Rm 8, 35.37). Oggi chiediamo la grazia di restare uniti a Gesù per imparare ad affrontare coraggiosamente tutti gli avvenimenti della vita.

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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