7 luglio 2019

7 Luglio 2019

Testimoni appassionati

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-12.17-20)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città». I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Il commento

Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (10,1). Il verbo utilizzato da Luca [anadéiknumi] significa nominare qualcuno ad un ufficio, non si tratta perciò di un impegno occasionale ma di un ministero stabile. Vuol dire anche esporre qualcuno, porlo più in alto perché tutti lo possano vedere. Il numero settantadue indica l’universalità perché fa riferimento a tutte le nazioni: la Parola deve giungere in ogni parte del mondo. Questa missione segue quella affidata ai Dodici (9, 1-6). Gesù coinvolge anche gli altri discepoli. Questo significa l’annuncio del Vangelo è un impegno che riguarda tutta la Chiesa e tutti nella Chiesa. La colletta liturgica ricorda che questo impegno è inscritto nella “vocazione battesimale”. Nessuno deve sentirsi esonerato. Tutti i cristiani, in forza del battesimo, hanno ricevuto il ministero dell’annuncio, ciascuno deve farlo con gli arnesi del proprio lavoro, con le capacità e le attitudini che Dio gli ha dato.

La scena che il Vangelo descrive è accattivante, occorre però ricordare che l’opera missionaria non solo è faticosa ma somiglia ad un parto doloroso. La sofferenza è il condimento di ogni opera di Dio. Non tutti lo comprendono o accettano questa regola con scritta. Per questo molti partono con buone intenzioni ma vengono meno lungo il cammino. Non tutti sono disposti a portare il peso. Possono farlo solo quelli che sanno di essere servi inutili ma… assolutamente necessari. Quelli che non misurano il ministero ricevuto con le proprie forze ma si fidano di Colui che chiama. Quelli che hanno compreso che annunciare il Vangelo significa permettere all’uomo, oggi più distratto che mai, di incontrare Colui che è “luce del mondo”, l’Unico che può svelare il mistero che avvolge la vita. Se manca questa certezza, possiamo essere onesti funzionari del sacro. Niente di più. A me questo non basta. Io vorrei essere e diventare un appassionato testimone della Parola che salva. Oggi lo chiedo con rinnovato vigore per me e per ciascuno di voi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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