14 luglio 2019

14 Luglio 2019

La garanzia della vita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,25-37)
In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Il commento

Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?” (10,25). La prima parte di questa pagina evangelica, comune anche a Matteo e Marco, propone un dialogo tra Gesù e uno scriba. È quest’ultimo a porre una domanda che tocca un tema decisivo. Secondo Luca lo fa “per metterlo alla prova” (10,25). Il verbo [ekpeirazô] indica la volontà di verificare se davvero Gesù parla in nome di Dio. Quella domanda rappresenta dunque una sorta di esame. Gesù accoglie la provocazione ma rimanda a lui la risposta, come a dire che su questo punto egli s’inserisce nella più rigorosa tradizione. Lo scriba cita la legge accostando due comandamenti (amore di Dio e amore del prossimo) che appartengono a due libri diversi della Bibbia ebraica e spesso anche a due mondi che rimangono separati, divisi da convinzioni e convenienze umane. Nelle parole dello scriba sentiamo l’eco fedele dell’insegnamento di Gesù che unisce i due comandamenti facendone uno solo. È probabile che in altre occasioni egli abbia avuto modo di ascoltare la sua predicazione. Il cuore e l’originalità di questa pagina è racchiusa nella seconda parte, quella in cui Gesù risponde alla domanda è insidiosa – “chi è il mio prossimo?” (10,29) – ma la prima parte rappresenta la premessa indispensabile di quel cammino di fede che trova nella seconda il suo sigillo e la sua pienezza. I due comandamenti non sono posti l’uno accanto all’altro, né tanto meno l’uno dopo l’altro, ma sono così saldamente intrecciati da non poterli più dividere. In altre parole, nella logica del cristianesimo non è possibile amare Dio se nello stesso tempo non si ama anche il prossimo con quell’intensità che deriva dal primo precetto. Nella versione di Luca l’accento è posto sul fare, come appare dalla risposta che Gesù offre allo scriba: “Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai” (10,28). Sapere ciò che Dio vuole da noi e non corrispondere vuol dire tradire le attese di Dio. Non è il sapere che ci rende graditi a Dio. Insegnare la via di Dio è certamente un bene ma camminare nella via Dio è ancora meglio, anzi è questa la garanzia di una vita piena e felice.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.