5 agosto 2019

5 Agosto 2019

Fratelli che hanno bisogno

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14,13-21)
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.
Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Il commento

Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati” (14,14). Gesù ha scelto di prendere una pausa di riflessione, assieme ai discepoli (14,13). Ma quando giunge a riva vede che la gente lo aspetta. Non sono ospiti fastidiosi che mandano all’aria i suoi progetti ma fratelli che hanno bisogno di Lui. Gesù non delude le loro attese, non si tira indietro ma rinuncia ai suoi progetti e s’immerge nella folla, si lascia toccare dalla sofferenza della gente e comunica la grazia che guarisce. La folla assiepata per vederlo e farsi vedere lo commuove, suscita sentimenti di intima compassione e genera un impegno di condivisione. Il testo evangelico non annota nessuna richiesta da parte della gente, parla unicamente di Gesù: è Lui che vede e sceglie di intervenire. L’evangelista presenta Gesù come il buon pastore che si prende cura del suo popolo. Neppure per un istante egli pensa di abbandonarlo. In apparenza è la gente che lo cerca, in realtà Lui è venuto proprio per loro, per dare a tutti luce e speranza. Non poche volte nella prima Alleanza i profeti hanno denunciato con parole severe la mancanza di pastori buoni. Nel libro di Sofonia leggiamo: “I suoi profeti sono boriosi, uomini fraudolenti. I suoi sacerdoti profanano le cose sacre, violano la legge” (Sof 3,4) Gesù è il buon Pastore che riscatta tutti i cattivi pastori. In altre parti l’evangelista sottolinea il ministero della Parola, qui invece parla solo delle guarigioni. Questo intreccio virtuoso permette di ancora una volta di sottolineare che il Figlio di Dio è venuto per salvare tutto l’uomo, anima e corpo. La Chiesa è chiamata a donare a tutti il pane della Parola ma non può chiudere gli occhi sulle necessità che accompagnano il cammino dell’umanità. Anzi, il miracoli dei pani è il segno che l’opera che siamo chiamati a esercitare lungo i secoli è ben più grande delle nostre capacità e delle nostre risorse. Oggi chiediamo la grazia di cercare tempi di solitudine per imparare a stare da soli con Gesù; e di stare in mezzo all’umanità in nome di Gesù per guarire ferite e donare a tutti il pane della speranza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.