11 agosto 2019

11 Agosto 2019

Piccolo gregge

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,32-48)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

Il commento

Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno” (12,32). Il brano evangelico offre non pochi spunti di riflessione sull’uso dei beni e sulla vigilanza ma io vorrei soffermarmi unicamente sulle parole iniziali che rappresentano la porta della fede, la necessaria premessa per accogliere tutto il resto. La coscienza di essere una piccola comunità non deve alimentare paure né desideri di potere. Dio sceglie proprio quelli che sono piccoli e affida loro le verità più grandi, quelle che il mondo non può comprendere. Essere un “piccolo gregge” significa che non siamo pecore sbandate ma possiamo contare sulla presenza amorevole di Colui che si presenta come il “buon Pastore” che non abbandona il suo gregge. Questa parola dona una grande consolazione: anche se siamo pochi e talvolta ci sentiamo emarginati in un mondo in cui è difficile respirare la fede, Gesù ci assicura che siamo ricchi di ogni grazia perché il Padre celeste ci ha dato il suo Regno. Non ci viene detto che siamo eredi del Regno e che lo riceveremo. Gesù annuncia ai discepoli che lo abbiamo già ricevuto, partecipiamo fin d’ora alla gioia del Regno, possediamo fin d’ora tutta la ricchezza di Dio. Siamo condizionati da una cultura che lega la possibilità di regnare al potere, cioè alla possibilità di esercitare un vero dominio su persone e cose. Il Vangelo invece afferma che sono i piccoli a regnare. Siamo piccoli se riconosciamo che tutto è nelle mani di Dio, se accettiamo che l’unica vera ricchezza consiste nell’essere amati da Lui. Regnare significa sentirsi parte di una storia in cui possiamo fin d’ora gustare l’eternità. Teresa di Lisieux inizia così la sua autobiografia: “storia primaverile di un fiorellino bianco”. La giovane carmelitana si presenta come un piccolo fiore, un fiore senza importanza, di quelli che nessuno nota. Ha scelto la piccolezza, ha fatto della piccolezza la sua unica ricchezza perché sa che l’amore di Dio è così grande che si abbassa fino a terra e dona proprio ai piccoli la sua grandezza. È questa la fede che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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