4 settembre 2019

4 Settembre 2019

Le attese degli altri

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4,38-44)
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

Il commento

 “Le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via” (4,42). La giornata inizia nel deserto, Gesù si ritira in disparte. Cerca uno spazio di solitudine e di preghiera ma deve fare i conti con una fola di gente che lo cerca, lo trova e vorrebbe trattenerlo. È una vera e propria tentazione ed è forse quella più insidiosa. La folla non cerca Gesù per andare con lui ma per farlo restare. Il verbo greco [katécho] significa avere presso. Questa richiesta sembra dettata da affetto e stima, in realtà è una plateale sconfessione della fede. La parola che Gesù consegna ai primi discepoli è quella di camminare dietro di Lui: “Venite dietro di me” (Mc 1,17). È Lui che traccia la strada. La folla invece pretende che resti con loro. Non solo non vanno con lui, ma vogliono anche impedirgli di compiere la sua missione. Questo accade anche oggi, anche ai buoni cristiani, tutte le volte che facciamo della fede una consolazione e una sicurezza. La fede invece è una sfida, un continuo pellegrinaggio. C’è gente che vorrebbe chiudere Gesù perché lo vuole tutto e solo per sé. Ma Gesù è venuto per andare nel mondo ed è triste una fede che si limita all’intimità di una preghiera e non sente il bisogno di mettersi in cammino per seminare ovunque la parola che salva. A questa gente – di ieri e di oggi – che vorrebbe trattenerlo, Gesù annuncia che ha una missione da compiere: “È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città” (4,43). Niente e nessuno può e deve impedirgli di portare a termine il compito che ha ricevuto dal Padre.

Signore Gesù, questa Parola mette in crisi la nostra fragile fede. Noi cerchiamo sicurezze e consolazioni e Tu invece ci chiedi di essere inquieti e missionari. Noi vogliamo una fede da salotto, a noi basta ritrovarci con gli amici, in chiesa come al bar. E tu invece ci ricordi che c’è una folla anonima di gente che ha bisogno di ricevere il Vangelo. E ci chiedi di metterci in cammino con Te, come Te, dietro di Te. Non è facile, lo sai. Dona anche a noi il coraggio di uscire dal piccolo mondo dei nostri bisogni e insegnaci a misurare la vita con le attese dell’umanità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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