Scuola

La Scuola è veramente in crisi? Parliamone…

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di Ida Giangrande

Un nuovo anno scolastico è ormai alle porte. Per alcuni istituti la prima campanella è già suonata, ma come sta la Scuola in Italia? È una Istituzione in crisi oppure sta attraversando un momento di trasformazione fisiologica? Ci riflettiamo insieme nell’ultimo dossier di Punto Famiglia.

“Oggi interroghiamo gli alunni: Insegnanti e Famiglia! Tra automatismi, web e nuove sfide educative, l’hic et nunc di un sistema in continua evoluzione”, si intitola così il nuovo Plus di Punto Famiglia. 

Prendendo spunto dai casi di cronaca che ci raccontano di una realtà sempre più disorientata e allo sbando ci siamo domandati se la Scuola è davvero in crisi oppure no e abbiamo cercato di approfondire l’argomento con l’aiuto degli esperti del settore. 

È stato davvero emozionante per me conoscere Vera Gheno, docente universitaria, impegnata a curare la pagina Twitter dell’Accademia della Crusca e di Zanichelli. Mi ha accolta al telefono con grande cortesia e disponibilità e si è subito detta disponibile a concedermi un’intervista. Cosa ne ho ricavato? Una ventata di positività e frizzante energia, cosa che oggi non guasta mai. “Io ritengo che il primo passo sia di dismettere la visione apocalittica, – ha detto -. È cambiato tutto il comparto educativo, che, allargandosi, ha accolto anche larghi strati della popolazione che prima arrivavano alla Scuola solo marginalmente e con grandi difficoltà. In questo senso, ha puntato i riflettori su parti della nostra società che prima rimanevano più nascoste”. 

Non mancano chiaramente le testimonianze dirette di insegnanti e studenti. “Ricordate la definizione ironica con la quale alcuni colleghi introducono il loro corso di filosofia che ribadisce che la filosofia è quella cosa con la quale o senza la quale tutto resta tale e quale? – ha detto nel suo articolo Assunta Scialdone, insegnante di Religione – Bene, li abbiamo convinti. Da qui riparte, oggi, la grande sfida che si apre davanti ad ogni docente: come scuotere questi ragazzi e far emergere in loro il desiderio della conoscenza, la curiosità della scoperta, la gioia di arrivare a delle risposte esistenziali?”. Domande importanti che è necessario porre e prosi in un’epoca in cui tutto cambia alla velocità del suono e i ragazzi non avvertono più l’esigenza di imparare dai libri e tra i banchi di scuola perché hanno tutto a portata di mano sul web. 

Ce lo spiega in maniera attenta un altro insegnante, Piero del Bene: “Spesso l’insegnante (o l’adulto) procede a velocità convenzionale, seguendo un’elaborazione lineare, basata su un testo che lo conduce ad un accesso progressivo in cui egli resta passivo ed è paziente, mentre lavora essenzialmente in modo individuale. Il ragazzo invece ha un’andatura cognitiva convulsa fatta di elaborazioni parallele basate essenzialmente sulla grafica e su immagini alle quali accede casualmente dall’alto del suo ruolo interattivo che gli procura una gratificazione immediata per un lavoro realizzato in maniera interconnessa. Come mettere in comunicazione questi due mondi? Ecco la vera sfida”. 

Dunque, vi starete chiedendo, perché acquistare Punto Famiglia Plus? Perché nella sua complessità e ricchezza di spunti si presenta come uno strumento utile a genitori, insegnanti ed educatori per riflettere e per formarsi. Perché tra i tanti prodotti oggi in circolo è uno dei pochi che permette al lettore di pensare sul serio in maniera critica ma anche costruttiva. Perché non intende aggiungersi a un coro di detrattori della nostra epoca, ma cerca un futuro migliore a servizio dei nostri figli.

Abbonarsi è semplice. Basta collegarsi alla piattaforma Punto Famiglia Plus (https://www.puntofamiglia.net/pfplus/) e seguire le indicazioni. Per avere i contenuti a disposizione sempre e in qualsiasi momento basta sottoscrivere un abbonamento annuale al costo di 12 euro.




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