19 ottobre 2019

19 Ottobre 2019

Non c’è perdono

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,8-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Il commento

A chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato” (12,10). Una parola severa che troviamo anche in Matteo (12,31) e Marco (3,29). In questi ultimi tuttavia la frase è più comprensibile perché appare come una risposta ai farisei che accusano Gesù di lavorare al servizio di Belzeebul. Luca attenua le parole di Gesù ma non può evitare di riportarle. Bestemmiare contro lo Spirito significa chiudersi ostinatamente alla grazia, negare la presenza di Dio, attribuire le opere compiute in nome di Dio a colui che avversa l’opera di Dio. Chi si comporta così non solo chiude gli occhi ma confonde gli altri. La misericordia di Dio è sempre all’opera, la fede ci insegna che tutti i peccati possono essere perdonati; ma ci dice anche che in via ordinaria vengono perdonati quando sono riconosciuti e confessati. L’impenitenza è l’atteggiamento di colui che ritiene di non dover chiedere perdono. Chi assume questo modo di pensare si trova in una situazione oggettiva di pericolo. Come chi cammina sul ciglio di una montagna. Solo il Signore, che scruta il cuore, può conoscere e misurare la gravità della colpa. Ma noi abbiamo il dovere di avvertire tutti che non tutti peccati saranno perdonati. Non c’è alcun automatismo. Anzi, la parola che oggi proclamiamo chiede di non coltivare l’ingenua pretesa di poter sempre e comunque ottenere il perdono. È vero che la misericordia è la vittoria della grazia. Ed è vero che il perdono è sempre immeritato perché riceviamo molto di più rispetto al nostro impegno. Ma se tenacemente ci chiudiamo alla grazia, se facciamo di tutto per impedire alla Chiesa di testimoniare il Vangelo, se facciamo della nostra ragione l’unico criterio della vita, allora ci chiudiamo in una prigione. “La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo” (Catechismo, 1864). Oggi domandiamo la grazia di più vigilanti e di chiedere più frequentemente perdono per i nostri peccati.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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