24 ottobre 2019

24 Ottobre 2019

In ogni angolo della terra

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,49-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Il commento

Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” (12,49). L’immagine del fuoco ha molteplici significati nella simbologia biblica, tra cui quello del giudizio (Lc 3,17; 9,54). Nelle parole di Gesù tuttavia possiamo intravedere il desiderio che l’antica alleanza giunga finalmente al suo perfetto compimento. Il fuoco appartiene ai racconti di alleanza. Quando Dio si manifesta sul Sinai, il monte era “tutto fumante” (Es 19,18): la presenza di Dio avvolge ogni cosa. Solo Mosè sale sul monte e, stando “in mezzo al fuoco” (Dt 9,10), riceve le parole di Dio, quelle che più tardi consegnerà al popolo. Gesù annuncia ai discepoli che vuole portare sulla terra il fuoco che avvolge il monte Sinai, la teofania non può rimanere confinata in un frammento della creazione ma deve entrare in ogni angolo di questo nostro mondo. Con la consueta finezza intellettuale, Sant’Agostino distingue l’essere presente e l’abitare: “Dio è presente dappertutto e lo è nella sua totalità, ma non abita ovunque, bensì solo nel suo proprio tempio”. Nessuno può impedire a Dio di essere presente: “Del Signore è la terra e quanto contiene”, scrive il salmista (Sal 24,1). Ma tutto questo non basta, se vogliamo essere discepoli di Gesù dobbiamo, come Lui, desiderare che venga ad abitare la nostra terra.

È l’uomo il tempio di Dio, l’uomo che Lui stesso ha creato “a sua immagine” perché fosse il segno visibile della sua presenza. L’uomo nuovo purificato e redento dalla grazia, l’uomo che indossa la veste nuova del battesimo, l’uomo che ha ricevuta la nuova identità di figlio (Gv 1,12). Il desiderio di Gesù prende forma solo se l’uomo fa spazio a Dio e fa della sua carne, cioè della sua esistenza, la terra in cui egli viene a dimorare. Come ha fatto la Vergine Maria che ha accolto il Verbo nel suo grembo. Il rinnovamento della storia inizia e trova conferma quando l’uomo comprende e accetta di essere figlio di un Dio che vuole rivestire di bellezza l’intera creazione. Oggi chiediamo la grazia di essere noi questa terra imbevuta di Spirito Santo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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