
Con i passi degli angeli
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,54-59)
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
Il commento
“Come mai questo tempo non sapete valutarlo?” (12,56). Gesù rimprovera la folla di cercare solo ciò che interessa e non ciò che davvero conta. Non è importante il meteo e neppure la cronaca, il Vangelo usa un vocabolo [kairòs] che fa riferimento ai tempi stabiliti, cioè al tempo in cui Dio passa e… semina parole e appelli nei solchi della storia, chiede di assumere determinati impegni e/o di cambiare rotta. Dobbiamo purtroppo constatare che il più delle volte Dio parla, e noi … siamo distratti da tante cose. La pigrizia ci impedisce di scrutare con attenzione gli eventi. Siamo più preoccupati di rendere comoda la vita che non di scoprire il senso nascosto di questi giorni. Era così anche al tempo di Gesù. La traduzione valutare invita a misurare con attenzione i fatti per poter comprendere il loro valore. In altri passi del NT questo verbo [dokimázein] è tradotto con discernere (Rm 12,2) e fa dunque riferimento alla necessità di leggere i fatti della storia, personale e collettiva, per comprendere la volontà di Dio. È un atteggiamento interiore che coltiviamo poco ma si rivela decisivo per vivere ogni cosa nella luce della fede. Se siamo distratti e superficiali, perdiamo l’appuntamento con Dio. Ed è un grave danno sia per noi che per il Regno di Dio. Se infatti non comprendiamo ciò che Dio chiede e non facciamo la nostra parte, qualcosa viene a mancare nella storia pensata da Dio, restano spazi vuoti… È assai triste dover riconoscere di non aver capito, peggio ancora se dobbiamo ammettere di non aver neppure cercato di capire. È pur vero che la cultura in cui siamo immersi – e che di fatto respiriamo – non ci aiuta affatto a scrutare il mistero di Dio nascosto negli eventi, anzi fa di tutto per favorire una lettura esclusivamente orizzontale. Non vogliamo arrenderci, noi sappiamo che Dio continua a passeggiare nel giardino della vita (Gen 3,8) anche se cammina… con i passi degli angeli. Oggi chiediamo la grazia di guardare gli eventi con gli occhi dello Spirito per capire e accogliere quello che Dio vuole dire al nostro tempo e alla nostra vita.
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