Nativi digitali Saranno anche nativi digitali, ma abboccano a qualsiasi bufala Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 9 Novembre 2019 Nessun commento su Saranno anche nativi digitali, ma abboccano a qualsiasi bufala a cura della Redazione I risultati dell’indagine IEA sulle competenze digitali di 46 mila ragazzi di terza media di 12 Paesi rivela: appena il 2 per cento ha dimostrato di avere il pieno controllo dei contenuti della Rete. Sono nati col telefonino ma non per questo lo sanno usare in modo consapevole. Li crediamo sgamati, più capaci di distinguere informazioni verificate e fake news, ma non lo sono affatto. Lo dimostra in modo molto netto l’ultimo rapporto IEA sulle competenze digitali degli studenti di terza media di 14 Paesi, Italia inclusa. Su 46 mila studenti testati, appena il 2 per cento ha dimostrato di avere il pieno controllo dei contenuti della Rete e di saperne valutare in modo critico l’attendibilità. Tutti gli altri sono pronti ad abboccare a qualsiasi bufala. Da questo punto di vista le scuole, salvo alcune eccezioni (Paesi scandinavi e Corea), sono ancora molto carenti perché in questi anni si è investito molto sugli equipaggiamenti (computer, lavagne digitali e connessioni) ma ancora troppo poco sulla formazione di docenti e studenti. La versione dei prof diverge sensibilmente da quella degli studenti: in media poco meno della metà (48%) dei 26 mila insegnanti censiti riferisce di usare le nuove tecnologie in classe ogni giorno; in Italia solo un docente su tre (35%). Il rapporto sull’alfabetizzazione digitale della IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) fissa quattro livelli di competenza per i ragazzi: (base, assistito, indipendente, avanzato). La media dei 12 Paesi analizzati – Cile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Kazakhstan, Corea, Lussemburgo, Portogallo, Uruguay e Stati Uniti – è ferma al livello elementare. Il punteggio più alto è quello dei danesi (553), il più basso quello dei kazakhi (395). L’Italia con una media di 461 si trova al terzultimo posto, davanti all’Uruguay e dietro al Cile: la percentuale di ragazzi eccellenti è pari a zero, mentre uno su quattro non arriva nemmeno alla sufficienza. Non è invece dato sapere – perché non è stato censito – quale sia il livello degli studenti italiani in fatto di pensiero computazionale (ovvero dei rudimenti di programmazione digitale, il cosiddetto coding). Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Il papa scrive una lettera per la Pasqua ai cattolici in Terrasanta Alessandro D’Avenia: la violenza della pornografia consuma i nostri ragazzi Violenza di genere in adolescenza: cosa svela un’indagine di Save The Children Istituzioni, Chiesa, associazioni, imprese: a Napoli insieme per la natalità “Senza la prudenza è un attimo sbagliare strada”. Così il Papa all’udienza Papa Francesco: “I santi non sono eccezioni dell’umanità o una ristretta cerchia di campioni” “L’eutanasia non è la soluzione”: un libro con cinquanta domande e risposte Papa Francesco: “Non si può parlare con una persona ammalata di superbia” Federazione “One of us” a Bruxelles, per ricordare valore della vita dal concepimento L’altra mi delude o sono io che sono deluso da me stesso?