19 novembre 2019

19 Novembre 2019

Oltre ogni ragionevole attesa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19,1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Il commento

Cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva [ēdýnatoa causa della folla, perché era piccolo di statura” (19,3). Zaccheo non è mosso dalla semplice curiosità, c’è in lui il desiderio sincero di incontrare quel Rabbi di cui tutti parlano. Non solo sincero ma anche ostinato. Accetta di mescolarsi in mezzo a quella gente che lo guarda con diffidenza, se non con una certa ostilità. L’evangelista annota che non si arrende alle prime difficoltà, anzi pur di vederlo non teme di apparire ridicolo, salendo sull’albero come un bambino. Il Vangelo dice che non riusciva a vederlo perché era piccolo di statura. Il verbo dýnamai significa avere potere abilitàessere capace. potremmo dunque anche tradurre: “non aveva la forza”. Non era capace perché non aveva la forza necessaria. Non poteva arrivare fino a Gesù eppure riceve la grazia non solo di poterlo vedere ma di poterlo accogliere nella sua casa. Tutto questo non dipende dalla sua intelligenza, è un dono gratuito. Il Signore si accontenta del nostro desiderio, Lui vede se lo cerchiamo con sincerità di cuore, Lui sa se siamo disposti a perdere la faccia. La scena evangelica ricorda chiaramente che l’uomo non ha la forza di realizzare i suoi desideri, neanche quelli che Dio stesso ha messo nel cuore. Sperimentiamo continuamente una sproporzione tra gli obiettivi e le risorse di cui disponiamo. In questo scenario emerge la tentazione di tornare indietro o di ridurre le nostre aspettative. Quante volte, mettiamo anche il Signore sul banco degli imputati, gli diciamo più o meno così: “Mi hai affidato un incarico ma non mi hai dato le capacità per realizzarlo”. Zaccheo non si lascia frenare dalle difficoltà e neppure dalla coscienza dei propri limiti. Egli gioca tutte le carte a sua disposizione. Dio fa il resto e risponde ben oltre ogni ragionevole attesa. Oggi chiediamo la grazia di non cadere nella trappola di pensare di aver già fatto tutto il possibile; e di fare la nostra parte, fino alla fine, con l’intima certezza che il dono di Dio supera ogni nostro merito.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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