24 novembre 2019

24 Novembre 2019

Il potere di amare

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23,35-43)
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Il commento

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra” (23,33). Gesù viene crocifisso con altri due, Lui è nel mezzo, la sua figura anche in questo momento di annientamento campeggia maestosa. L’iscrizione sigilla il racconto e diventa annuncio: “Costui è il re dei Giudei” (Lc 23, 38). Nel momento in cui viene condannato, Gesù è riconosciuto come re. Sembra una triste parodia, un’ulteriore ingiuria, si tratta invece di una vera e propria proclamazione pubblica. La croce svela che la vera regalità non si fonda sul potere ma sull’amore. Gesù è icona di un Dio che per amore subisce una violenza ingiustificata, accetta di diventare oggetto di scherno. Solo per amore. Il Vaticano II insegna che la “libertà regale” consiste nel vincere in se stessi il peccato, diventando servi di tutti (Lumen gentium, 36). In questo contesto drammatico si svolge un dialogo che rischiara tutta la scena. L’evangelista riporta tre successivi interventi – dapprima i capi del popolo, poi i soldati e infine uno dei ladroni: tutti si rivolgono con ironia a Gesù per chiedere di mostrare la sua potenza. Gesù tace! Ma ad un certo punto, uno di quelli che sono crocifissi con lui lo chiama per nome e gli dice: “Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” (23,42). In questo caso, subito e senza alcuna esitazione, Gesù risponde: “In verità ti dico, oggi con me sarai nel paradiso” (23,43). È questo il potere di Gesù: apre le porte della vita eterna, dona ad ogni uomo, la possibilità di vivere nella gioia, non quella effimera che oggi risplende e domani si offusca, ma quella che non tramonta mai. Commenta san Giovanni Crisostomo: “Il paradiso era chiuso da migliaia di anni: oggi la croce ce lo ha aperto. In questo giorno infatti e in quest’ora Dio vi ha fatto entrare il ladrone, compiendo così due cose meravigliose: ha aperto il paradiso e vi ha introdotto un ladro”. Non abbiamo ricevuto alcun potere se non quello di amare e servire. Oggi chiediamo la grazia di fare di questo ideale la regola della nostra vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.