BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

3 dicembre 2019

3 Dicembre 2019

Ti rendo lode

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,21-24)
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Il commento

Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (10,21). I discepoli sono tornati dalla missione “pieni di gioia” perché hanno sperimentato la forza della Parola: “anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome” (10,17). Gesù condivide la loro esultanza ma non si lascia sedurre dal successo apostolico, Lui sa bene che il Vangelo incontrerà resistenze e opposizioni da parte di coloro che si considerano “sapienti”. Lui sa che la luce di Dio risplende per tutti ma non tutti l’accolgono, anzi tanti cercheranno di soffocarla. I potenti di questo mondo non sono disposti a riconoscere nessun altro potere, nemmeno quello di Dio. Solo i piccoli si aprono alla luce e si sottomettono all’autorità di Dio. L’umanissima e legittima inquietudine di Gesù non genera alcuna forma di ansietà – che rischia di imprigionare la speranza – ma diventa una magnifica preghiera di lode rivolta al Padre che segue con amore le vicende dei suoi figli. La gioia del cuore, che Gesù vive e comunica ai suoi discepoli, non coincide con la superficiale allegria e non nasce dal buon umore ma germoglia in un cuore abitato dalla grazia, è il frutto maturo di quella fede che sa riconoscere in ogni cosa la presenza e l’opera di Dio.

La testimonianza e le parole di Gesù invitano a manifestare la fede attraverso la lode. Non è solo una formula particolare di preghiera ma uno stile di vita. Con realismo e saggezza Sant’Agostino offriva alla sua comunità questo consiglio: “Chi loda Dio con la lingua, non sempre può farlo; chi lo loda invece con la vita, può sempre farlo” (Commento alla prima lettera di Giovanni, 8, 1). Una delle orazioni della liturgia delle ore ci fa pregare così: “Ti lodi, o Signore, la nostra voce, ti lodi il nostro spirito, e poiché il nostro essere è dono del tuo amore, tutta la nostra vita si trasformi in perenne liturgia di lode” (Lodi, sabato II settimana). Oggi chiediamo la grazia di custodire la speranza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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