Europa

Clima, finanza e migrazioni: questi i temi all’attenzione dell’Ue. E chi pensa a tutto il resto?

Ursula von der Leyen

di Gabriele Soliani

«Se c’è un campo in cui il mondo ha bisogno della nostra leadership è proteggere il clima»: così Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue. Ma siamo sicuri che l’Europa ha bisogno solo di questo?

«La mia Europa difenderà l’ambiente, Venezia sott’acqua è questione vitale». Così la presidente eletta della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha parlato davanti agli eurodeputati riuniti in plenaria a Strasburgo. E poi ha aggiunto: «Se c’è un campo in cui il mondo ha bisogno della nostra leadership è proteggere il clima. È un problema esistenziale per l’Europa. E come potrebbe non esserlo, quando vediamo Venezia sott’acqua e le foreste del Portogallo andare a fuoco?». 

Dopo questo, che sembrava essere il nucleo portante della nuova leadership, si è svolta la votazione con appello nominale a maggioranza semplice, che ha dato il via libera del Parlamento Ue alla nuova Commissione von der Leyen con 461 voti favorevoli, 159 contrari e 89 astenuti su 707 votanti. Hanno votato contro “Identità e democrazia” (il gruppo creato dalla Lega) e la sinistra Gue. Anche Piernicola Pedicini e Ignazio Corrao dei 5 Stelle hanno votato contro, mentre si sono astenute Eleonora Evi e Rosa D’Amato. A favore gli altri: popolari, socialisti, liberali. I conservatori dell’Erc avevano lasciato libertà di voto. Si sono astenuti i Verdi promettendo però il sostegno sulle misure legate al clima. A luglio la presidente era passata con soli 9 voti di scarto (748 membri, 383 a favore, 327 contro, 22 astensioni).

Sì, è vero che la neo presidente, Ursula von der Leyen ha detto anche che l’Europa dei prossimi cinque anni dovrà affrontare la doppia trasformazione dell’economia verso «la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione… L’European Green Deal è la nostra nuova strategia di crescita… Al centro ci sarà la strategia industriale per consentire alle aziende di fare innovazione e sviluppare nuove tecnologie creando nuovi mercati. Ci aiuterà a ridurre le emissioni favorendo la creazione di posti di lavoro». 

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Poi la Commissione von der Leyen proseguirà il lavoro sulla parità di genere, già avviato in fase di formazione della squadra: «Ogni membro del mio collegio avrà un gabinetto equilibrato per la parità di genere, entro la fine del nostro mandato avremo per la prima volta la parità di genere a tutti i livelli di gestione, il che cambierà il volto della Commissione». Poi il terzo punto centrale è accompagnare l’Europa alla flessibilità e unione bancaria perché non c’è sviluppo senza un sistema finanziario solido. E per ultimo la Migrazione. «I cittadini vogliono che si trovino soluzioni comuni per la migrazione – ha detto von der Leyen -, e serve una risposta umana ed efficace. L’Europa sarà sempre un riparo per coloro che hanno bisogno di protezione internazionale ed è nostro interesse che coloro che rimangono siano integrati nella nostra società e chi non ne ha diritto sia rimpatriato. Dobbiamo rompere il modello crudele dei trafficanti, riformare i sistemi di asilo senza dimenticare i valori di responsabilità e solidarietà, consolidare le frontiere esterne per tornare a un sistema Schengen perfettamente funzionante, investire in partenariati con i paesi di origine». Ricordando che l’Europa è «orgogliosa dei propri valori e dello stato di diritto». Tutto qua? Ma ai poveri chi ci pensa?

Alle famiglie povere, alla denatalità drammatica, alle centinaia di migliaia di aborti, alla diffusione della droga, ai suicidi, alle separazioni e divorzi, alle donne sole con figli, ai disabili, agli anziani malati e soli, alle scuole senza fondi, agli ospedali poco attrezzati, ai giovani disoccupati, ai valori religiosi chi ci pensa? Parlare del clima, delle banche, della parità di genere (che forse nasconde ben altro), dell’anidride carbonica sembra una presa in giro. Non vogliamo mancare di rispetto a nessuno ma ci vuole anche molto altro per l’Europa.




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