BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

7 dicembre 2019

7 Dicembre 2019

Siamo diventati Cristo

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,35 – 10,1.6-8)
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Il commento

Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità” (9,35). Insegnare, annunciare, guarire: sono i verbi che descrivono l’impegno missionario. Gesù non si accontenta di proclamare una dottrina nuova, Lui vuole donare a tutti una vita piena. Il suo ministero pubblico è solo il primo capitolo di un’avventura che accompagna tutti i secoli. Per questo coinvolge i discepoli in questa sua opera, chiede loro di pregare, perché non manchino gli operai; e di partire per manifestare a tutti l’amore che Dio vuole donare. I discepoli non sono chiamati solo ad annunciare qualcosa ma anche a “guarire ogni malattia e ogni infermità” (10,1). Sono invitati a lottare contro il male. Non possono farlo da soli, non avrebbero la forza. La missione è preceduta da un dono: “diede loro potere” (10,1). Non basta andare nel nome di Gesù, è necessario avere il suo potere. Questa parola [exousía] è legata al ministero del Figlio di Dio. Il Signore non ci manda allo sbaraglio. Come ogni avventura, anche la missione comporta dei rischi, resi ancora più gravi dal contesto sociale e culturale in cui oggi ci troviamo. Prima di partire dobbiamo entrare in quella confidenza con Gesù che ci permette di essere uniti a Lui e di lottare con la forza che viene da Lui.

Questa parola è rivolta ai Dodici ma chiama in causa tutti i discepoli. A tutti i battezzati Sant’Agostino diceva: “Rallegriamoci, dunque, e rendiamo grazie a Dio: non soltanto siamo diventati cristiani, ma siamo diventati Cristo stesso. Capite, fratelli? vi rendete conto della grazia che Dio ha profuso su di noi? Stupite, gioite: siamo diventati Cristo!” (Commento al Vangelo di Giovanni, 21,8). Il testo scritto non annulla la forza espressiva delle parole e l’esultanza interiore del santo vescovo. Nessuno si tiri indietro. Tutti abbiamo ricevuto la grazia di parlare e agire in nome di Cristo. Oggi chiediamo la grazia di rispondere con un sì, forse ancora timido ma certamente sincero. Il Signore farà il resto.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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