
Corridoi umanitari
di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,12-14)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda»./h4>
Il commento
“Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda” (18,14). Questa parola è assai consolante in quanto annuncia che tutta l’umanità è come immersa nel grande abbraccio di Dio il quale vuole dare a tutti – ma proprio a tutti! – la possibilità di realizzare in pienezza la vita. Dio è onnipotente e siamo certi che farà tutto il possibile perché questo avvenga. Se dipendesse solo da noi, saremmo davvero disperati perché sbagliamo mille volte, facciamo errori su errori e spesso non siamo nemmeno disposti ad ammetterlo. Quante persone camminano allegramente verso la rovina. Il Padre celeste non si rassegna e manda i suoi angeli per custodirci nel cammino della vita. Se rileggiamo con attenzione il nostro vissuto non facciamo fatica a scoprire segni luminosi che venivano da Dio, parole ed eventi che mettevano in guardia dai pericoli e sollecitavano scelte più conformi al Vangelo e/o alla dignità della persona. Non sempre abbiamo dato la giusta considerazione. Anzi, forse tante volte abbiamo volutamente sprangato porte e finestre, abbiamo fatto finta di non sentire e di non vedere. Abbiamo continuato sulla nostra strada anche se la coscienza suggeriva dubbi e perplessità. E tuttavia, anche quando incontra la più tenace opposizione, Dio continua a manifestare il suo amore salvifico attraverso l’azione quotidiana della Chiesa. Dobbiamo riconoscere che, nonostante i numerosi difetti dei suoi figli, la Chiesa resta il corridoio umanitario più sicuro per andare in Cielo. È stata posta da Dio nel mondo come sacramento di salvezza, la via ordinaria di quella grazia di cui abbiamo assolutamente bisogno se non vogliamo distruggere la vita e consumare gli anni inseguendo obiettivi che non hanno valore. Se vuole essere fedele alla missione che ha ricevuto, se vuole manifestare la volontà salvifica del Padre, la Chiesa non deve limitarsi ad innalzare la bandiera dei valori umani o della solidarietà ma deve preoccuparsi di far arrivare a tutti la Parola che ferisce come una spada ma, proprio per questo, ha la forza di cambiare il cuore. Tutto questo oggi diventa preghiera.
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