BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

14 dicembre 2019

14 Dicembre 2019

Parole diverse

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,10-13)
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?». Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro». Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Il commento

Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?” (17,10). I discepoli scendono dal Tabor portando nel cuore quella luce che per un attimo hanno intravisto. Quest’esperienza li ha resi più audaci, vogliono capire quando e come Dio manifesterà la sua potenza. Questo desiderio è davvero commovente, segno di un popolo che vive nell’attesa che Dio porti a compimento le sue promesse. Un popolo che vive aggrappato alla promessa. Sembra scontato ma… provate a pensare se la nostra vita fosse determinata non dagli obiettivi buoni e santi che cerchiamo di raggiungere a tutti i costi, ma dal desiderio di vedere la realizzazione del progetto di Dio nell’oggi della storia. In fondo, è questo il segno di una fede matura. Accade invece che il più delle volte ci lasciamo prendere dai nostri progetti e non leggiamo più la vita nell’orizzonte della storia della salvezza. Il nostro vissuto non è percepito come un tassello di un mosaico ma come un recinto chiuso. Non è facile rispondere alla domanda perché è vero che tutto si compie ma è vero anche che tutto questo avviene in una forma assolutamente imprevedibile. Per questo Gesù prima conferma che l’attesa d’Israele era più che giustificata: “Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa” (17,11). Ma subito dopo si affretta ad aggiungere che Elia “è già venuto e non lo hanno riconosciuto” (17,12). A differenza degli altri grandi profeti, Elia non appartiene al passato. Nella cena pasquale la porta restava socchiusa e si preparava un calice già colmo di vino: segni di un popolo che credeva e attendeva il suo ritorno. E tuttavia, la lunga e sincera attesa non ha reso più acuta la vista della fede. Di fatto, quando Dio viene per compiere quello che ha promesso, il popolo… guarda altrove. La vicenda d’Israele rappresenta un salutare ammonimento. Anche noi crediamo che Dio accompagna i nostri passi ma succede spesso che quando poi viene, nei tempi e nei modi che egli ha scelto, non sappiamo riconoscerlo. Oggi chiediamo la grazia di attendere con fiducia e libertà di cuore per accogliere il Signore anche quando consegna parole diverse da quelle che attendiamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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