Natale

25 dicembre 2019

25 Dicembre 2019

A sua immagine

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,1-18)
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

Il commento

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini” (1,4). La nascita di Gesù svela il vero volto di Dio e annuncia la vera identità dell’uomo. Dio si presenta con il volto di un uomo, in apparenza simile agli altri, in realtà è proprio quest’uomo che svela in modo pieno e definitivo “l’immagine del Dio invisibile” (Col 1,15). Se cerchi Dio, guarda a Cristo perché in Lui, come scrive l’apostolo Paolo, “abita corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). Se cerchi il senso e il valore della nostra condizione umana, guarda a Cristo perché in Lui troviamo l’immagine pienamente realizzata dell’uomo. Dio e l’uomo sono indissolubilmente congiunti nella persona di Gesù, conferma e sigillo di quell’alleanza che Dio stesso aveva annunciato creando l’uomo “a sua immagine” (Gen 1,26). In questo evento, diceva Paolo VI, il credente “non trova solo una spiegazione fra le tante, del destino dell’uomo, ma la spiegazione definitiva: non vi è che un Salvatore, non vi è che una salvezza” (Omelia, 25 dicembre 1965). Per questo la nascita di Gesù segna il nuovo e permanente inizio di una storia che presenta tratti radicalmente nuovi rispetto al passato. Se Dio si è fatto uomo, ci invita a cercarlo e ad amarlo in ogni uomo. Non basta amare quelli a cui siamo legati da vincoli affettivi o amicali, dobbiamo imparare a riconoscerlo anche nei volti più umili e sfigurati. Se Dio si è fatto uomo, ha vestito ogni uomo di una infrangibile dignità. Fede e carità si abbracciano, ricerca di Dio e accoglienza dell’uomo diventano un tutt’uno. Questa verità semplice e luminosa oggi viene offuscata da una cultura che pone Dio ai margini della storia. “Se la luce di Dio si spegne, si spegne anche la dignità divina dell’uomo. Allora egli non è più l’immagine di Dio, che dobbiamo onorare in ciascuno, nel debole, nello straniero, nel povero. […] Solo se la luce di Dio brilla sull’uomo e nell’uomo, solo se ogni singolo uomo è voluto, conosciuto e amato da Dio, solo allora, per quanto misera sia la sua situazione, la sua dignità è inviolabile” (Benedetto XVI, Omelia, 25 dicembre 2012). Queste parole sono un ammonimento ma anche un invito a ripartire da Gesù.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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