28 dicembre 2019

28 Dicembre 2019

La causa del male

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 2,13-18)
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

Il commento

Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo” (2,13). Le parole dell’angelo gettano un’ombra drammatica sulla festa della vita. Il tempo luminoso del Natale s’intreccia con l’annuncio di quel male oscuro che accompagna la vicenda umana. Sappiamo che, nella sua origine, il male è promosso e favorito dal principe delle tenebre; ma nella sua materialità è messo in opera dall’uomo che prima lo accoglie nel cuore e poi lo traduce in parole e azioni. Il male è qui rappresentato dal re Erode il Grande (73 a.C – 4 a.C.), un personaggio che le fonti storiche descrivono come un despota così sanguinario da uccidere anche i suoi figli quando teme che possano minacciare la sua regalità. Quest’uomo è l’immagine dell’arroganza, pensa di poter fare tutto ciò che vuole, niente e nessuno può opporsi alla sua egemonia. Usa la sua autorità unicamente per difendere e consolidare i suoi privilegi. Nella narrazione evangelica vi è contrasto evidente tra quest’uomo che si crede onnipotente e il Dio Onnipotente che si presenta come un bambino indifeso e debole fino al punto da essere oggetto di una minaccia grave. Da una parte un uomo che s’innalza al posto di Dio e dall’altra un Dio che si abbassa fino vestire i panni della condizione umana. Possiamo individuare qui la causa ultima del male. Se l’uomo esclude Dio, inevitabilmente si mette al posto di Dio. Questa sostituzione blasfema è la causa di tutti i mali che inquinano la vita sociale, da quelli che avvengono all’interno della casa a quelli che si consumano nei palazzi del potere.

La vicenda evangelica è sempre di stretta attualità perché il male imperversa in ogni epoca sociale. Non sono le leggi a fermarlo. Occorre un cuore nuovo, purificato dalla grazia. Chiediamo la grazia di essere, come Giuseppe, vigilanti e docili alla Parola di Dio per riconoscere tempestivamente il pericolo e tenerci a debita distanza da ogni Erode, anche quell’Erode che in modo suadente cerca di farci compiere scelte che contrastano con la volontà di Dio. Vergine potente contro il male, prega per noi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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