
Verginità feconda
di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,16-21)
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
Il commento
“Custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). La Chiesa invita ad entrare nel nuovo anno con lo sguardo rivolto alla Madre. Non possiamo contemplare quel Dio che si è fatto Bambino senza passare per il cuore di Maria. È lei la Vergine feconda che ha custodito e generato il Verbo della vita. Nessuno più di Lei può introdurci in questo mistero che svela il significato della storia. La sua vita è come racchiusa nell’eccomi con cui accoglie l’invito angelico a diventare la madre del Signore (Lc 1,38). Da quel momento comincia il suo pellegrinaggio nella fede, porta nel cuore un mistero che solo lei conosce e lo custodisce con umiltà. La luce divina rischiara ogni tappa della sua vita, anche quelle in cui le tenebre sembrano oscurare ogni speranza: Maria sperimenta l’incomprensione, è intimamente ferita dall’opposizione che incontra il Figlio, partecipa al dolore del Figlio, crocifisso e umiliato. E tuttavia, non rinnega il sì iniziale, anzi lo rinnova nella forma sempre più intima e totale. E proprio ai piedi della croce, quando tutto è immerso nell’oscurità dell’ingiusta sofferenza, Maria riceve una nuova maternità. La fede di Maria introduce l’umanità nella pienezza del tempo e rimane in ogni tempo il modello insuperabile per tutti i credenti. La sua maternità verginale custodisce e annuncia l’identità della Chiesa. San Luigi Grignion de Montfort (1673-1716), uno dei grandi cantori della Vergine, inizia il suo Trattato con queste parole che hanno la forma di un annuncio profetico: “Per mezzo della santissima Vergine Maria Gesù Cristo è venuto al mondo, ugualmente per mezzo di lei egli deve regnare nel mondo” (Trattato della vera devozione, 1). La maternità ecclesiale di Maria è ben visibile, non c’è angolo di mondo in cui la Madre di Gesù non sia venerata e invocata. E Lei accoglie tutti, come ha fatto quel giorno ai piedi della croce, e s’impegna a portare tutti a Gesù perché sa che solo il Figlio ha la vita e può dare all’uomo quella pienezza che ogni cuore desidera. A Lei oggi affidiamo ogni nostro desiderio perché sia sempre radicato nelle attese di Dio.
Nessun commento per “Verginità feconda”