4 gennaio 2020

4 Gennaio 2020

Il luogo dell’incontro

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,35-42)
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì che, tradotto, significa maestro, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia», che si traduce Cristo, e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa», che significa Pietro.

Il commento

Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui” (1,39). All’inizio i discepoli appaiono molto timidi, hanno accolto l’invito del Battista e seguono Gesù ma restano lontano (1,37). Il racconto evangelico descrive un’esperienza che poco alla volta diventa sempre più confidenziale, si passa dal dialogo all’incontro personale, dall’ascolto della Parola all’incontro eucaristico. L’evangelista afferma che “videro e rimasero ma non si preoccupa di specificare il luogo geografico dell’incontro. Non importa sapere dove è avvenuto perché il Vangelo vuole raccontare un’esperienza che tutti possono vivere, in ogni tempo e in ogni luogo. Tutti coloro che accettano la sfida di seguire Gesù e sono disposti ad andare fino in fondo. L’incontro non avviene in uno spazio fisico. La dimora di Gesù non è una casa ma la sua comunione con il Padre. Rimanere con lui significa condividere questa relazione, entrare nella casa di Dio. Se percorriamo tutto il Vangelo di Giovanni troviamo una risposta ancora più sorprendente: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e verremo a lui [pròs autóne prenderemo dimora presso di lui [par’autō]” (Gv 14,23). Nella misura in cui entriamo nella comunione con Dio, Egli viene in noi e fa della nostra vita la sua casa. Non siamo più noi ad andare verso Dio ma è Dio stesso che viene in noi. La vita umana, nella sua concretezza, diventa così uno spazio umano rivestito di luce. È questa la santità.

Una piccola esperienza vissuta nella sua adolescenza, prima di entrare in monastero, permette a Teresa di Lisieux di comprendere la grazia inestimabile che il Battesimo depone nel cuore dei piccoli: “Vedendo da vicino queste anime innocenti, ho capito che sfortuna era di non formarle bene fin dal risveglio, quando somigliano ad una cera molle sulla quale si può deporre l’impronta delle virtù, ma anche quella del male…”. E conclude: “Ah, quante anime arriverebbero alla santità, se fossero ben dirette!” (Ms A 52v-53r). Nel giorno in cui ricordiamo il battesimo di Teresa, affidiamo alla sua intercessione i più piccoli e coloro che hanno la responsabilità di accompagnare il loro cammino di fede.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.