Aborto

Quando la vita di un bambino vale meno di un Golden Globe

Michelle Williams

di Chiara Chiessi, di Universitari per la Vita

Nel ricevere il prestigioso riconoscimento l’attrice Michelle Williams, famosa per il suo ruolo nella serie “Dawson’s Creek”, si è mostrata felice di essere riuscita a fare carriera grazie alla libertà di poter abortire. A risponderle è Leah Darrow, ex concorrente del Next Top Model USA: “I figli non ci impediscono di realizzare i nostri sogni!”.

Alla premiazione dei Golden Globes di quest’anno, l’attrice Michelle Williams, famosa per il suo ruolo nella serie teen drama “Dawson’s Creek”, ha colto l’occasione nel suo discorso per compiere un vero e proprio panegirico del “diritto” di aborto.

Ha dichiarato: “Sono grata per il riconoscimento avuto grazie alle scelte che ho fatto. E sono anche grata di vivere in un momento per la nostra società, in cui esiste la possibilità di scelta, perché come donne e ragazze, possono accadere al nostro corpo cose che non abbiamo scelto. Ho fatto del mio meglio per vivere la mia vita, che non è solo una serie di eventi che mi accadono, se mi guardo indietro posso vedere il segno della mia calligrafia dappertutto, disordinata e scarabocchiata, e in altri momenti attenta e precisa. Ma tutto scritto di mio pugno. Non sarei stata in grado di farlo senza la consapevolezza del mio diritto di donna, di scegliere quando e con chi avere un figlio. Quindi, donne dai 18 ai 118 anni, quando è il momento di votare, per favore, fatelo nel vostro interesse personale. È quello che gli uomini fanno da anni, motivo per cui il mondo assomiglia molto a loro, ma non dimenticate che siamo il più grande organo di voto in questo paese”.

L’attrice, attualmente incinta e che si sta preparando ad un nuovo film incentrato sugli aborti prima della legge americana, si è mostrata dunque felice di essere riuscita a fare carriera grazie alla libertà di poter abortire. Parole agghiaccianti e con un enorme contenuto diseducativo per tutti quei giovani che vedono la Williams come un modello. 

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Quello che stiamo trasmettendo ai nostri figli, con questi esempi malsani portati avanti dai mass-media che trascinano altri nel medesimo peccato, è che se c’è un problema, l’aborto, ovvero l’uccisione del proprio figlio, è la soluzione. 

In altre parole, secondo la Williams, per fare carriera, per arrivare ad ottenere il Golden Globe è necessario sacrificare sull’altare della fama i propri figli, visto che potrebbero compromettere i propri progetti. Discorsi di un materialismo puro, in cui si mette avanti alla vita di un bambino innocente, il proprio desiderio di gloria ed onore.

Come reazione al discorso della Williams, il web si è scatenato e diviso tra favorevoli e contrari a quanto lei ha detto. Ma a volte, da persone da cui non ce l’aspetteremmo, ci possono essere delle risposte straordinarie: una modella americana, futura madre del quinto figlio, durante il travaglio, ha registrato un video su Instagram come risposta alla Williams.

Leah Darrow, ex concorrente del Next Top Model USA, ha infatti detto: “Sono qui pronta a dare alla luce il mio quinto bambino, e voglio far sapere a tutte voi donne, a tutte voi giovani donne che non avete ancora avuto figli o che forse date retta a ciò che la cultura dominante vi dice sulla nascita, sulle donne, sui bambini e sulla libertà di scelta: i figli non ci impediscono di realizzare i nostri sogni!”.

È ormai diffusa nella nostra società l’ideologia per cui un bambino, specie se disabile, viene considerato un peso, e la maternità come fosse una malattia. Quante sono le donne discriminate sul posto di lavoro quando dedicano il loro tempo ai figli? 

Veramente la statuetta dei Golden Globe è così preziosa da sacrificare un bambino? Veramente la carriera, la fama, il successo sono così importanti?

Ogni bambino è un dono che spazza via quell’egoismo di cui siamo pieni. Il nostro augurio è che tutte le persone che come la Williams sostengono a piene mani l’aborto, si rendano presto conto che se non si difende la vita non ci sarà speranza per il nostro mondo, e che avere un bambino in braccio è molto meglio che averlo sulla coscienza.




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