18 gennaio 2020

18 Gennaio 2020

Tutti ma proprio tutti

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 2,13-17)
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Il commento

Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli” (2,15). La pagina evangelica è composta di due scene che vanno tenute insieme perché sono due volti complementari dell’esperienza di fede. La prima descrive l’incontro personale tra Gesù e Levi (2,14). Si tratta di una vicenda inaspettata che mostra l’agire imprevedibile di quel giovane e intraprendente Rabbì. La cronaca di questo fatto è lapidaria: poche parole, un solo versetto. Meno di venti vocaboli, compresi pronomi e congiunzioni. La seconda mostra il Nazareno mentre banchetta, insieme a gente di dubbia reputazione, in casa dell’ormai ex pubblicano. È Luca che specifica che si tratta proprio dell’abitazione di Levi (Lc 5,29). La prima parte si è conclusa con la risposta del funzionario: “si alzò e lo seguì” (2,14). In queste parole emerge l’immagine del discepolo in tutta la sua radicalità. Subito dopo l’evangelista sposta l’attenzione sul pasto che si svolge nella casa (2,15). Gesù comanda a Levi di lasciare tutto e di seguirlo. E tuttavia, scorrendo il racconto evangelico, abbiamo l’impressione che sia stato Lui a seguire il discepolo, andando nella sua casa. In realtà la sequela si rivela proprio nella disponibilità ad accogliere Gesù nella propria casa. La seconda scena manifesta e annuncia il volto inedito di Dio: un Dio che siede a tavola, partecipa alla storia quotidiana dell’umanità, desidera entrare nella vita di ogni uomo e vuole fare di ogni casa il luogo dell’incontro che salva. Mettiamocelo bene in mente: Dio chiama tutti ma proprio tutti. Non considera nessuno condannato e vuole che nessuno resti fuori.

Questa parola interpella tutti i battezzati. Gesù manifesta il volto di un Dio che non ci lascia in pace e ci coinvolge nella sua storia. Non solo le chiese ma ogni casa può e deve diventare il luogo in cui risuona l’eterna Parola. Signore, liberaci dalla prigione delle preoccupazioni materiali e donaci di proclamare ad alta voce che Tu, e Tu solo, puoi riempire di vita i nostri giorni. Amen.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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