26 gennaio 2020

26 Gennaio 2020

È tempo di cambiare

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,12-23)
Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: «Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti! Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta». Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino». Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono. Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.

Il commento

Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire…” (4,17). Mi piacerebbe stare lì, nascosto tra la folla, mentre Gesù inizia la sua predicazione. Mi piacerebbe contemplare il suo volto, serio e sereno; e ascoltare la sua voce, dolce e severa. Nei suoi occhi c’era come una luce misteriosa e seducente, riflesso fedele di quella certezza che abitava il suo cuore. Egli sapeva che iniziava il tempo in cui Dio avrebbe portato a compimento la storia d’Israele. È questo il primo annuncio, il cuore di ogni annuncio: “il regno dei cieli è vicino” (4,17). Lo ritroveremo nelle parole che Gesù consegna ai Dodici prima di inviarli in missione (Mt 10,7). Le parole hanno un’impronta semitica, un modo per dire che è giunto il tempo in cui Dio sale sul trono e manifesta a tutti la sua regalità. Il verbo è al perfetto, indica un’azione già compiuta. Non si tratta dunque di una nuova profezia ma di una realtà. Queste poche ed essenziali parole ovviamente sono solo una sintesi di una predicazione che richiama le promesse dei profeti e invita la gente della Galilea a stare bene attenti perché qualcosa di bello e di grande sta per accadere. Gesù annuncia che Dio viene, interviene nella storia del suo popolo,. Non solo come aveva già fatto in passato ma in modo radicalmente nuovo. Dio viene in modo è imprevedibile. Non basta aprire gli occhi, è necessario cambiare il cuore. Di qui il comando, espresso in forma perentoria: “Convertitevi”. Il verbo [metanoéō] indica un radicale cambiamento nel modo di pensare e di giudicare la realtà. Dio entra nella nostra storia senza attendere di vederci cambiati; ma viene proprio per donare all’uomo la possibilità di modificare il suo modo di vivere. Dio viene per sanare le ferite più nascoste, “ogni sorta di malattie e di infermità” (4,23). È la premessa per vivere da protagonisti. L’amore di Dio ha la forza di cambiare il cuore dell’uomo, è necessario però che l’uomo riconosca la sua intrinseca debolezza e si lasci guidare dalla parola di Gesù. È questo l’impegno che oggi rinnoviamo, con umiltà e responsabilità, sapendo che la nostra conversione porterà frutti di bene nella comunità ecclesiale.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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