29 gennaio 2020

29 Gennaio 2020

Ascolta e vivrai

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,1-20)
In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva. Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato». E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Il commento

Si riunì attorno a lui una folla enorme” (4,1). È una parabola molto conosciuta, il testo è ricco di suggestioni ed offre una bella immagine dell’agire di Dio e della missione della Chiesa. L’immagine iniziale è quella del Maestro che insegna con autorità: “salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva” (4,1). L’insegnamento è preceduto da un verbo che non dobbiamo trascurare anche perché, non a caso, lo ritroviamo alla fine: “Ascoltate” (4,3). Non si tratta di un semplice invito ma di un vero e proprio comando che ricorda a tutti la condizione di partenza. Al termine della catechesi Gesù ripropone lo stesso verbo [akoúō], anzi lo ripete due volte nella stessa frase: “Chi ha orecchi per intendere, intenda!” (4,9). Stare in ascolto è l’atteggiamento interiore del credente, la necessaria premessa di una vita di fede in cui Dio ha il primo posto. Se Gesù insegna, dobbiamo aprire il cuore e la mente per accogliere ogni sua parola. È questo lo stile che ci fa Chiesa. Insegnare ed ascoltare sono intimamente correlati: se Gesù insegna e nessuno ascolta, la Parola di Dio si perde, resta come sospesa in aria, in attesa di trovare un terreno che accoglie e custodisce il seme. L’invito di Gesù deve essere accolto come un ammonimento, come se dicesse: “Ascoltatemi bene, quello che vi dico svela il segreto della vita. Se accogliete la mia parola, la vostra vita diventerà come un terreno fecondo”. “Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete”, dice il profeta (Is 55,3). Chi ascolta con umiltà si dispone ad obbedire con docilità. Chi si pone in ascolto di Dio, non resta prigioniero della cultura mondana.

“Non sforzarti di tacere, ascolta”, scriveva Madeleine Delbrêl (1904-1964), mistica e scrittrice francese, dichiarata venerabile nel 2018. Ha ragione, il silenzio non è mutismo ma lo spazio abitato da Dio, la casa in cui la sua Parola viene a dimorare. La Chiesa non può limitarsi a ripetere le parole di Gesù, se vogliamo risvegliare nei battezzati la capacità di ascolto occorre annunciare il Vangelo con tutta la passione di un cuore che ama. È l’opera dei santi. E noi speriamo di essere tra questi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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