Vita

Giornata per la Vita: l’alba del giorno dopo

Giornata per la Vita

di Ida Giangrande

Una deflagrazione improvvisa disturba la quiete della tranquilla serata di sabato 1 febbraio. Sono le ore 22.00 circa e da lì a poco sarebbe iniziata la lunga veglia notturna in attesa dell’alba della 42° Giornata per la Vita.

È tutto pronto, alle ore 22.00 di sabato 1 febbraio, nella chiesa di Sant’Antonio di Padova a Poggiomarino in provincia di Napoli, grazie alla disponibilità del parroco Don Aldo D’Andria, sta per partire la lunga notte di Adorazione Eucaristica che condurrà verso la 42° Giornata per la Vita nascente. Un boato rompe di colpo la quiete della serata, è una bombola scoppiata da una delle palazzine che fiancheggiano la chiesa. In un attimo si alzano le fiamme, qualcuno corre, qualcun altro urla. Tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco che sedano l’incendio e fanno rientrare l’allarme, e intanto le porte principali della chiesa sono sbarrate per ragioni di sicurezza. Ma il segnale è chiaro: quella veglia di preghiera si deve fare perché un popolo che prega è più forte di qualsiasi esercito armato fino ai denti. 

E così via libera dalle entrate secondarie, l’Adorazione ha inizio e davanti a Gesù Eucarestia anche la paura svanisce, il senso di vulnerabilità si dirada poco a poco, il cuore si placa e il pensiero vola subito all’umanità ferita dalle centinaia di aborti che si contano ogni giorno. Nove ogni ora. Ottantamila ogni anno. Queste sono alcune delle cifre indicate per disegnare il volto della strage degli innocenti, dove per innocenti non ci si riferisce solo al bambino ma anche alla madre. Come fermare tutto questo se non con la forza della preghiera? Come attendere il fatidico 2 febbraio, Giornata internazionale per la Vita, istituita dai Vescovi italiani nel 1978, se non uniti ai piedi di Gesù Cristo? E così, contro ogni avversità, la Giornata ha inizio e già dalle prime luci dell’alba accanto alle entrate delle parrocchie che hanno aderito, spuntano i primi gazebo, le prime tenerissime immagini della vita che sboccia e poi libri, riviste. Il Movimento per la Vita è all’azione su tutto il territorio nazionale, sui social si diffondono video preziosissimi che brevemente spiegano cos’è l’aborto ma soprattutto cos’è la vita perché è forse questo il valore dimenticato. 

Anche la Fraternità di Emmaus, movimento di spiritualità coniugale e familiare è nel pieno del lavoro, sono 16 le parrocchie che hanno aderito. Dalla Campania a Pavia è un tripudio festante di bambini, adolescenti, giovani e sposi che indossano maglie con su scritto: “Sì alla vita”, distribuiscono palloncini si fermano a parlare con chi ha domande da fare. A guardarla dall’alto questa Giornata deve essere davvero una bella pagina d’umanità per gli angeli e i santi che ci guardando dal Paradiso: una Chiesa unita in cui sposi e presbiteri si tengono stretti l’uno all’altro per fronteggiare la cultura della morte che vuole soffocare l’uomo anche quando è accucciato nel grembo materno. E così mentre gli sposi lavorano negli avamposti missionari, i sacerdoti lo fanno dal pulpito, ciascuno al suo posto secondo i doni e i talenti ricevuti. Un grazie speciale dunque ai parroci che hanno aperto le porte della loro chiesa, offrendo cittadinanza alla speranza umana che può rigenerarsi solo se incontra quella divina. Il desiderio comune a tutto il popolo della vita è che di anno in anno, possano essere sempre di più le parrocchie che aprono le porte, segno di una Chiesa che non si stanca di difendere la vita umana dal suo naturale concepimento fino al suo naturale spegnimento.




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