Sanremo Non solo Cally, sul palco dell’Ariston anche Paolo, rapper affetto da Sla… Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 5 Febbraio 2020 Nessun commento su Non solo Cally, sul palco dell’Ariston anche Paolo, rapper affetto da Sla… di Ida Giangrande Mercoledì 5 febbraio un ospite speciale sul palco dell’Ariston. Lui è Paolo Palumbo e ha fatto della musica un inno di lode alla vita. Tante le polemiche negli ultimi giorni sulla presenza del rapper Junior Cally sul palco dell’Ariston per questa 70° edizione del Festival di Sanremo. Ma per fortuna non è tutto nero come sembra e, anzi, arrivano anche ottime notizie. Mi riferisco alla presenza di Paolo Palumbo, il rapper 22enne di origini sarde che mercoledì 5 febbraio canterà sul prestigioso palco. Cos’ha di tanto speciale Paolo? È affetto da Sla e al Festival ci andrà grazie a una speciale rampa montata apposta per lui, e canterà sdraiato, puntando con le pupille il comunicatore verbale che da un anno gli ha ridato una voce, seppure artificiale. La Sla gli è stata diagnosticata a 17 anni, interrompendo di colpo tutti i suoi progetti per il futuro. Voleva diventare uno chef e stava per iscriversi alla scuola di alta cucina di Gualtiero Marchesi e invece, come sempre accade, la malattia irrompe aggressivamente nella sua vita e spezza le ali dei suoi sogni, di tutti tranne uno: partecipare al Festival di Sanremo. Ed eccolo qua con una canzone scritta e musicata da lui stesso intitolata “Io sono Paolo”. Non ha superato a Roma le selezioni di Sanremo Giovani, ma il suo messaggio ha colpito dritto al cuore Amadeus che lo ha invitato come ospite speciale. “Il brano che porto è un inno alla vita, scritto con l’obiettivo di spronare chi si arrende al primo ostacolo. Se ho incontrato la musica è grazie alla malattia, all’inizio è stato il modo con cui cercavo di far sentire ciò che provo tutti i giorni combattendo la mia battaglia. Cantare all’Ariston è il regalo più bello che potessi ricevere, sono grato ad Amadeus, un uomo estremamente sensibile, dal cuore grande e sincero”. Dichiara in un’intervista al quotidiano Avvenire e subito dopo aggiunge: “La fede è il mio volo principale, il dono più grande che ho coltivato al giungere della malattia e nel momento più difficile ha salvato la mia anima. Credo profondamente e prego tanto, tutti i giorni. Prego perché i miei sforzi abbiano un senso nell’umanità. Prego ovviamente per i miei cari. Quanto a me, pregare per chiedere la grazia della guarigione sarebbe egoistico: Dio ha un disegno per tutti noi, se sono in questa condizione c’è un motivo preciso e questa consapevolezza mi basta”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Sanremo ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Grazie, Karol, perché per me ci sei sempre”: lettera di una giovane a Giovanni Paolo II Dire quello che pensi? Prima pensa a quello che dici. Il consiglio di Papa Francesco A chi fanno paura i volontari della Vita? Aiutare economicamente le donne per non farle abortire? Per alcuni politici influenzerebbe troppo la scelta… Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile” San Giovanni Paolo II e “La bottega dell’orefice”: meditando sull’amore coniugale Far sentire il battito a una donna che vuole abortire? A Belluno e Torino i medici dicono no Cosa significa essere giusti? Ce ne parla Papa Francesco Educare all’amore, educare alla sessualità: i giovani ne hanno bisogno!