16 febbraio 2020

16 Febbraio 2020

Patti chiari

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,17-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Il commento

“Non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento” (5,17). Il testo evangelico ci conduce sulla soglia dell’insegnamento che Gesù propone ai discepoli. Stando a Matteo sono le prime parole del primo dei grandi discorsi che strutturano questo Vangelo. E tuttavia, siamo sorpresi nel vedere che fin dall’inizio la Parola di Gesù risuona forte e chiaraIl buongiorno si vede dal mattino, dice un proverbio. Tutto inizia da una formula che ritorna sei volte nei versetti successivi: “Ma io vi dico” (5,22). Non ha solo un valore formale ma sostanziale. Non è solo una premessa ma contiene una verità essenziale che viene prima e vale più dell’insegnamento. Questo formula è come il suo biglietto da visita ed offre ai discepoli la chiave interpretativa per riconoscere e accogliere la proposta di Gesù non come un’opinione rabbinica ma come una parola che ha il timbro di Dio. Il Signore prima cita la Legge antica, cioè quella Parola che da secoli nutre la fede d’Israele; e poi annuncia che egli ha un’altra parola da dire, una parola che non si limita ad offrire una nuova interpretazione ma apre un orizzonte radicalmente nuovo. Il suo insegnamento è realmente innovativo rispetto a quella tradizione che Dio stesso ha consegnato a Mosè. La verità non cambia ma cresce. Possiamo accoglierlo solo se riconosciamo che Lui parla con l’autorità di Dio. Prima di meditare questa pagina, che ci costringe ad confronto serrato con un insegnamento piuttosto scomodo, dobbiamo porci la domanda: credo veramente che la parola di Gesù è quella di Dio? Non basta confessare la nostra fede. Dobbiamo anche chiederci se siamo pronti a camminare nei sentieri che Gesù indica oppure diciamo un sì timoroso che, alle prime difficoltà. nascondiamo sotto la sabbia.

Signore Gesù, mi fido di Te. La tua Parola è luce che rischiara il mio cammino. Questa certezza è ben radicata in me ma non m’impedisce di tremare dinanzi agli impegni che Tu proponi e tante volte di cadere. Donami un cuore più docile, capace di testimoniare che la tua Parola è pienezza di vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.