
Tu sei qui e questo ci basta
di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8,11-13)
In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.
Il commento
“… chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova” (8,11). I farisei non chiedono, pretendono un segno. Quello che hanno visto o sentito non basta. Non si accontentano di un qualsiasi indizio. Nient’affatto! Loro appartengono alla categoria di quelli che non se la bevono, non si lasciano ingannare dai truffatori. Per questo chiedono di vederci chiaro, vogliono vedere “un segno dal cielo”. Gesù esercita la sua missione in un contesto poco favorevole. Anzi, carico di ostilità. L’evangelista pone la domanda appena dopo il miracolo dei pani (8, 1-10) così da dare al lettore l’impressione che i farisei sono ciechi e sordi. Non cercano il dialogo, a loro basta mettere in difficoltà il Rabbì di Nazaret. A pensarci bene è la stessa tentazione che Gesù riceve nel deserto: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane” (Mt 4,3). Nelle parole dei farisei Gesù sente l’ombra oscura del maligno. Una specialità del diavolo è quella di instillare la diffidenza. In apparenza si tratta di una richiesta ragionevole: “se pretendi di essere il Messia atteso, devi dimostrarlo”. È la stessa richiesta che ritornerà quando si trova in croce: “se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!” (Mt 27,41). In queste parole non c’è l’umiltà di chi cerca ma l’arroganza di chi pretende. La fede, invece, genera un legame fondato sulla fiducia.
È questa la via percorsa e proposta da Teresa, anche se tante volte è stata messa alla prova, come quando scrive a Paolina subito dopo l’udienza del Papa: “Il buon Dio mi fa passare per tante prove prima di farmi entrare al Carmelo. Ti racconterò come è andata la visita dal Papa. Oh, Paolina, se tu avessi potuto leggere nel mio cuore, vi avresti visto una grande fiducia; credo di aver fatto quello che il buon Dio voleva da me; adesso non mi resta altro che pregare” (20 novembre 1887). La sua fiducia si nutre di preghiera: “Non smettiamo di pregare: la fiducia compie miracoli” (LT 129, 8 luglio 1891). Signore Gesù, anche noi tante volte domandiamo un segno e dimentichiamo che sei Tu il segno. Fa’ che quando ti contempliamo nell’Eucaristia, possiamo dire semplicemente: Tu sei qui e questo ci basta. Amen
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