Pet economy

A Carnevale maschera il tuo cane, tanto di bambini pare ce ne sono sempre meno…

cani

di Ida Giangrande

Cani e gatti travestiti da Spiderman, Minnie e Topolino, mentre mi piange il cuore a vedere le espressioni inebetite di queste povere bestiole che si chiedono cosa hanno fatto di male nella vita, mi domando dove sono finiti i bambini? Non erano loro che fino a qualche anno fa occupavano le foto gallery del Carnevale?

Animali sempre più umanizzati e uomini sempre più animalizzati. È il fenomeno dell’antropomorfizzazione dell’animale. L’ultima in ordine di tempo mi arriva da una notizia battuta da Ansa.it. Il titolo è già tutto un programma “Carnevale, anche i cani si mascherano”.

“C’è chi associa San Valentino agli animali domestici, questo per dire quanto li amiamo. Da tutto questo folle amore ai vestiti di Carnevale è un attimo! Per questa festa mobile, che quest’anno culmina il 20 febbraio – Giovedì Grasso e finisce martedì 25 febbraio, ecco una gallery per mascherare i nostri amici cani (i gatti provate a prenderli per travestirli, in bocca al lupo!): sì! ci sono tante maschere da supereroi e personaggi di fumetti, per festeggiare in strada insieme a loro”. Così recita una parte della notizia, e poi segue una galleria di idee che immortalano cani travestiti da Minnie e Topolino, Spiderman e Superman. Mentre mi piange il cuore a vedere le espressioni inebetite di queste povere bestiole che evidentemente si chiedono cosa hanno fatto di male nella vita, mi domando dove sono finiti i bambini? Non erano loro che fino a qualche anno fa occupavano le foto gallery del Carnevale? 

La notizia di quest’oggi ovviamente è solo una delle tante perle di saggezza cinofila che ci arrivano dal web. Sempre più viziati, amati, “umanizzati”, i nostri cani sono il motore di un business milionario, fatto di mangimi speciali, abitini, collari, casette e chi più ne ha più ne metta, ma la punta dell’iceberg l’abbiamo toccata quando in un noto talk show televisivo, lui chiede a lei: “Hai dei figli?”. Lei risponde: “No, ho due cani è lo stesso”. Da brividi!

L’Italia sta toccando il minimo storico mai visto prima in fatto di figli. Il nostro popolo sta invecchiando e pare che non ci sia al momento un ricambio generazionale in grado di ristabilire un equilibrio. Mentre gli aborti crescono anche tra le giovanissime, decrescono le nascite anche in contesti familiari in cui accogliere un figlio sarebbe una cosa normalissima. Ma perché le coppie italiane non fanno più figli? Troppe tasse, troppo soldi, poco lavoro, in giro c’è crisi: eppure questa crisi sembra non aver interessato la pet economy. Lo dice il Rapporto Assalco – Zoomark 2018, compendio annuale sul mondo dei pet, curato da Assalco e da Zoomark International con il contributo di Centro Studi Sintesi, di IRI Information Resources e dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI). Secondo una recente analisi della situazione il pet food in Italia vola a oltre 2 miliardi di euro e fa riferimento a una popolazione di circa 60 milioni e 400 mila animali d’affezione. 30 milioni di pesci, poco meno di 13 milioni di uccelli, 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani e 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili.

Nel 2017, il mercato italiano dei prodotti per l’alimentazione di cani e gatti – segmento principale della categoria – ha sviluppato un giro d’affari di 2.051 milioni di euro1 con un tasso di crescita rispetto allo scorso anno del +3.8%, superiore a quello del Largo Consumo Confezionato (+2,3% nel 2017). In crescita del +2.4% anche i volumi, per un totale di 573.940 tonnellate commercializzate. Il mercato degli alimenti per gatto ha rappresentato il 52,7% del totale mercato in termini di fatturato, sviluppando 1.082 milioni di euro. Gli alimenti per cane, invece, hanno pesato per quasi 969 milioni di euro. Tutti i principali segmenti (umido, secco, snack & treat) degli alimenti per cani e gatti hanno registrato una crescita a valore. Risaltano, in particolare, gli snack funzionali e fuoripasto (spuntini con obiettivi funzionali, ad esempio per favorire l’igiene orale, o a caratterizzazione gastronomica, solitamente somministrati come ricompensa) in crescita del +7% a valore. In termini generali, si conferma il trend di crescita degli ultimi anni. Nel periodo 2014-2017, il mercato si è sviluppato con un tasso di crescita annuo composto2 pari a +3,6% a valore e +1,6% a volume.

Se ho capito bene i soldi ci sono per assicurare un’alimentazione sana e variegata ai nostri amici a quattro zampe, ma non per mantenere un bambino? Non sarà che abbiamo sbagliato qualcosa?




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