Aborto Belgio: il terrore per i pro life Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 28 Febbraio 2020 Nessun commento su Belgio: il terrore per i pro life di Chiara Chiessi, Universitari per la Vita In Belgio è stata approvata una seconda lettura di un disegno di legge per modificare la legge sull’aborto. Vietato distribuire volantini, estensione dell’aborto fino alla diciottesima settimana di gravidanza e riduzione del periodo di riflessione obbligatoria della donna. È il periodo del terrore per i pro life. Qualche anno fa, in Francia, la patria della “libertà”, è stata approvata una legge in cui anche solo pubblicare su Internet informazioni sulle alternative all’aborto può portare fino a due anni in carcere e sanzioni pecuniarie di 30 mila euro. Purtroppo anche in Belgio si sta andando verso questa direzione, se non peggio: la commissione giudiziaria del parlamento federale, ha approvato il 20 dicembre una seconda lettura di un disegno di legge per modificare la legge sull’aborto, rimuovendolo del tutto come crimine penale. La revisione della legge prevede in sostanza l’estensione dell’aborto fino alla diciottesima settimana di gravidanza ed inoltre riduce il periodo di riflessione obbligatoria della donna da 6 giorni a 48 ore. Per di più, chi provasse ad impedire ad una donna di accedere ad una struttura sanitaria che pratica l’aborto, rischierebbe fino ad un anno di carcere. Cosa vuol dire questo? I promotori dell’emendamento hanno stilato una serie di esempi a riguardo: non si possono distribuire all’ingresso delle cliniche volantini in cui si parla di alternative all’aborto, oppure, per gli obiettori, non ci si può rifiutare di indirizzare una donna ad un’altra clinica per abortire. E se il padre volesse il bambino? Secondo l’emendamento, il suo desiderio potrebbe essere considerato una minaccia al “diritto” della donna di abortire, e dunque il padre potrebbe essere perseguibile penalmente. Ma saranno i giudici a deciderlo (il che è anche peggio). Insomma, se anche il Belgio si adeguerà all’esempio francese, possiamo dire che inizierà l’epoca del terrore per tutti i pro life. Però, per tenere sempre accesa la fiamma della speranza in noi, ricordiamo l’eroico esempio del Re del Belgio, il cattolico Baldovino, che nel 1990 preferì abdicare piuttosto che firmare la legge sull’aborto. “So che agendo così – scrisse al Capo del Governo Wilfried Martens – non scelgo una strada facile e che rischio di non essere capito da un buon numero di concittadini. Ma è la sola via che in coscienza posso percorrere”. Re Baldovino ha insegnato al suo popolo, ma anche a tutti noi, che esiste una coscienza in ogni uomo, che va seguita sempre, a prescindere dalla carriera e dal proprio ruolo. Egli era convinto che la vita umana valesse questo prezzo. E ne siamo convinti anche noi. Speriamo vivamente che il popolo belga si ricordi dell’esempio del proprio monarca prima di approvare gli emendamenti liberticidi. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag aborto, belgio ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: A chi fanno paura i volontari della Vita? “Dignitas Personae”: la Chiesa ribadisce la sua posizione su fecondazione in vitro e altre questioni etiche Educare all’amore, educare alla sessualità: i giovani ne hanno bisogno! Alessandro D’Avenia: la violenza della pornografia consuma i nostri ragazzi Violenza di genere in adolescenza: cosa svela un’indagine di Save The Children Maternità surrogata: a Roma una Conferenza Internazionale per l’abolizione universale Federazione “One of us” a Bruxelles, per ricordare valore della vita dal concepimento Gli embrioni congelati, chi sono? Suicidio assistito in Emilia-Romagna: ce ne parla Antonella Diegoli, di Federvita Giovanni Allevi a Sanremo parla degli “inaspettati doni” della sua malattia