5 marzo 2020

5 Marzo 2020

La nostra parte

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7,7-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Il commento

Chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto” (7,8). Dopo aver proposto il Padre nostro, che invita a fare della preghiera un dialogo confidenziale con Dio, la liturgia ritorna su questo tema con una formula che insegna a pregare con fiducia, imparando a consegnare a Dio la nostra vita, le attese e le preoccupazioni. Chiedere con fiducia non significa però scaricare sul Padre ogni responsabilità. Confidare nella presenza amorevole di Dio non ci esonera, anzi proprio il fatto di pregare accresce la coscienza della responsabilità. Tante chiediamo a Dio di agire con potenza ma non siamo disponibili a fare la nostra parte. Questa preghiera non è gradita al Padre. La storia che egli desidera costruire comprende la piena collaborazione dell’uomo. La prima benedizione è legata all’invito: “Siate fecondi … riempite la terra” (Gen1, 28-29).  La preghiera di Ester offre una testimonianza quanto mai significativa (Est 4,17): la regina non si limita ad affidare a Dio la sua causa e quella di tutto il suo popolo ma invoca il coraggio di presentarsi dinanzi al re per ottenere clemenza. Chiede al Signore di intervenire e si dispone a fare la sua parte. insomma, prega per compiere tutta intera e senza sconti la sua parte. Dobbiamo riconoscere che tante volte non sappiamo pregare. Non basta chiedere al Padre di convertire cambiare il cuore degli altri se non ci impegniamo ad amarli con più intensità. La preghiera di domanda apre gli occhi e rende il cuore più disponibile per compiere, in tutte le forme possibili, la volontà del Padre. Non possiamo chiedere ciò che sembra giusto, se non ci impegniamo a fare quello che è giusto.

 

Padre santo, siamo deboli e sperimentiamo ogni giorno i nostri limiti ma non sempre ricorriamo a Te, anzi tante volte, vinti dall’orgoglio, pretendiamo di fare da soli. Insegnaci a bussare ogni giorno, con fiducia e umiltà, alla porta della Provvidenza. Ma donaci anche il coraggio di essere e restare in prima fila per donare a tutti il pane di cui hanno bisogno. Una sola cosa oggi ti chiediamo: metti nel cuore nostro la consapevolezza di essere figli tuoi e la disponibilità a vivere come fratelli. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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