9 marzo 2020

9 Marzo 2020

Se siamo figli…

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,36-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Il commento

Siate misericordiosicome il Padre vostro è misericordioso” (6,36). L’insistenza sulla comunione fraterna rappresenta il cuore di un autentico cammino di conversione. Gesù chiede ai discepoli di esercitare una carità che si misura con la fede e non con i fragili e mutevoli sentimenti che agitano il cuore dell’uomo. Per questo chiede di assumere la misericordia del Padre come criterio di misura. A Lui solo dobbiamo guardare. È importante sottolineare che l’esortazione è sostenuta dal verbo ghínomai che significa diventare. Si tratta dunque di un cammino interiore che genera una graduale trasformazione del cuore. La carità nasce dalla contemplazione di Dio: quanto più siamo immersi in Dio tanto più possiamo rivestire la nostra vita con quella carità che viene da Lui. Dio è fuoco che infiamma chiunque si accosta con fede. Preghiera e carità sono e rimangono strettamente intrecciate. Se manca l’intima unione con Dio, la carità resta una pia intenzione.

In questo brano Gesù non parla genericamente di Dio ma lo presenta con l’appellativo di Padre che, nel Vangelo di Luca, appare qui per la prima volta. Per rafforzare quest’immagine inserisce anche il pronome: Padre vostro. La paternità di Dio diventa dunque il nuovo e impegnativo criterio di misura della comunione fraterna. Tutto inizia e assume una forma dalla nostra relazione con Dio. A partire da Lui possiamo comprendere e misurare gli altri precetti. Gesù chiede una carità audace. Sapendo di poter contare sulla Provvidenza del Padre, i figli possono mettere in campo anche i progetti più arditi. È Lui che dona la grazia di non chiuderci nella durezza dei nostri giudizi ma di guardare tutto e tutti con benevolenza. Accogliendo il suo amore possiamo vincere l’indifferenza ed esercitare nei confronti dei fratelli la sua stessa compassione, quella che Gesù ha rivelato nel momento più drammatico: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Lc 23,34). Con lo sguardo rivolto al Crocifisso, oggi chiediamo perdono per le mancanze di carità che hanno nascosto il volto misericordioso di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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