13 marzo 2020

13 Marzo 2020

L’esito tragico della libertà

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,33-43.45)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?». Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo». E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”? Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti». Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Il commento

I contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono” (21,35). Una storia piuttosto triste. La parabola parla di una vigna, icona d’Israele (Is 5, 1-7; Sal 80) ma è solo la cornice. Il cuore della narrazione è il conflitto tra i contadini e il proprietario, cioè tra le guide religiose del popolo e il Dio d’Israele. Sono loro, infatti, “i sommi sacerdoti e gli anziani” che chiedono a Gesù di dare conto della sua autorità (Mt 21,23); a loro sono rivolte queste parole, come appare nella conclusione: “Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro” (21,46). Hanno ricevuto una grande responsabilità ma la esercitano in modo arbitrario, dimenticando di essere solo amministratori di un bene che appartiene a Dio. Hanno ricambiato l’ampia fiducia che Dio ripone in loro con il più radicale rifiuto di ogni autorità. Per questo, invece di accogliere i profeti come interlocutori privilegiati, mediatori tra Cielo e terra, li trattano come nemici. La parabola assume una connotazione drammatica e violenta, segno di un contrasto ormai insanabile. I contadini non temono di uccidere i servi inviati da Dio. Una reazione che non intacca la fiducia di Dio che tenta ancora un’ultima carta: “avranno rispetto per mio Figlio” (21,37). Anche questa volta la fiducia accordata non viene ricambiata, anzi suscita una nuova e più tenace opposizione (21,38).

In queste vicenda possiamo intravedere l’esito tragico di una libertà non solo staccata dalla divina sorgente ma anche vissuta in chiara opposizione a Colui che ci ha dato la vita. Questa denuncia non è rivolta a quelli che non credono in Dio ma alle guide del popolo santo. Non chiama in causa l’ateismo ma condanna quella fede in cui, al di là della forma religiosa, non consegniamo realmente a Dio la nostra vita, non vogliamo perdere un grammo della nostra libertà. Una fede come questa non è capace di affrontare i drammi della vita e cade nella trappola della paura, l’arma preferita del maligno per indebolire e distruggere la fiducia in Dio. È storia di ieri. Storia di oggi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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