Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

15 aprile 2020

15 Aprile 2020

Ufficio reclute

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,13-35)
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Il commento

Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro” (24,15). Sulla via di Emmaus incontriamo due disertori. Lasciano Gerusalemme in tutta fretta, abbandonano la comunità dei discepoli. A quanto ci è dato di capire, non fuggono per la paura ma per la delusione: “Noi speravamo…” (24,21). Si sentono sconfitti, hanno scommesso sulla persona sbagliata. Fino all’ultimo hanno sperato manifestasse la tua potenza e sbaragliasse i nemici. E invece… niente. Tutto era finito miseramente e nella forma più drammatica. Se ne sono andati sommessamente, senza dire nulla. Non pensano di essere traditori, semmai è il contrario, sono stati loro ad essere traditi dalle promesse incaute di un uomo che appariva come un profeta ma, nel momento decisivo, non ha saputo fronteggiare gli eventi. Lungo il cammino, incontrano un viandante che si unisce a loro. È prassi consueta condividere la strada e … i pensieri. Quel Gesù che essi avevano abbandonato li raggiunge lungo la strada della delusione, cammina con loro e condivide la loro amarezza. Si presenta come uno straniero (24,18), cioè una persona estranea ai fatti. Diventa uno di loro. Non sappiamo quanto dura questo dialogo, sappiamo che ad un certo punto lo sconosciuto inizia a parlare con un’autorità che sorprende i discepoli, mostra di conoscere bene i fatti, la sua parola si abbatte come un’improvvisa tempesta di vento che fa crollare la casa della paura. Non sanno cosa ribattere. Quelle parole sono vere e hanno ha la capacità di riaccendere il fuoco della speranza. Una piccola fiammella che poco alla volta diventa un fuoco.

Se n’erano andati, delusi e scoraggiati. Il Risorto si presenta e offre una nuova possibilità, li arruola tra i suoi testimoni. Ad essere sinceri, noi non avremmo fatto così, ai nostri occhi miopi i disertori hanno perso ogni diritto. Ma l’Ufficio reclute del Paradiso segue altri parametri. È una buona notizia che riguarda tutti perché tutti abbiamo tradito o abbandonato. Il Signore oggi passa sulla nostra strada. Siamo pronti a ricominciare?



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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