Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

19 aprile 2020

19 Aprile 2020

Il vaccino capace di vincere il male

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati». Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo». Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!». Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Il commento

La sera di quel giorno, il primo della settimana” (20,19). È il giorno della resurrezione, la testimonianza delle donne ha aperto un varco nel muro dell’angoscia ma si tratta solo di voci…la comunità apostolica appare ancora disorientata e paurosa. Quella sera Gesù viene, si pone in mezzo, dice parole e compie gesti che disegnano in modo inequivocabile l’identità e il cammino della comunità ecclesiale. Il Risorto non chiede nulla ai discepoli né li rimprovera per la paura che ancora imprigiona i loro pensieri. Al contrario, manifesta piena fiducia e comunica loro il soffio dello Spirito che dà nuova vita e li rende protagonisti di quella storia di salvezza che deve raggiungere ogni angolo della terra: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati” (20,23). Giovanni inizia il Vangelo con l’annuncio del Battista: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!” (1,29). E termina annunciando che Gesù consegna agli apostoli il potere di perdonare i peccati. In queste parole possiamo intravedere il cuore della missione ecclesiale.

Il buon Dio ha dato all’uomo l’intelligenza per trovare il vaccino che rende inoffensivo il coronavirus. È una battaglia vinta in partenza. Ma nessuno ha il vaccino per combattere e vincere quel male che si nasconde nel cuore dell’uomo, indebolisce l’intelligenza, fiacca la volontà, favorisce gli errori, incatena i buoni desideri, genera ostilità e divisioni, alimenta diffidenze e incomprensioni.., e quel che è peggio, provoca una strisciante rassegnazione. L’uomo non è capace di vincere questa battaglia con le sue forze. Per questo, la sera di Pasqua, il Risorto ha donato alla Chiesa il potere di liberare l’uomo dal male che lo assedia. È il giorno in cui tutto ricomincia. Ogni domenica è Pasqua. “Quando vi riunite spesso, le forze di Satana vengono abbattute”, scriveva sant’Ignazio di Antiochia (Lettera agli Efesini, 13). Si riferiva all’assemblea liturgica. L’assenza della celebrazione comunitaria rappresenta un limite oggettivo e richiede perciò una più intensa preghiera. È quello che oggi ci impegniamo a fare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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