Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

20 aprile 2020

20 Aprile 2020

Homo viator

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,1-8)
Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei venuto da Dio come maestro; nessuno infatti può compiere questi segni che tu compi, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può nascere un uomo quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».

Il commento

Vi era tra i farisei un uomo di nome Nicodèmo, uno dei capi dei Giudei. Costui andò da Gesù, di notte” (3, 1-2). L’evangelista presenta Nicodemo come un “maestro d’Israele” (3,10), un uomo che ha un patrimonio di fede e una chiara identità religiosa, in quanto membro del sinedrio gode di prestigio e autorità. Insomma, si tratta di una persona che ha raggiunto un’invidiabile posizione sociale. Un uomo “arrivato”. Eppure, quando sente parlare di Gesù, quando gli riferiscono le parole e i gesti che egli compie, si lascia mettere in discussione. Vuole capire. Per questo decide di incontrare il Rabbì della Galilea. Non si accontenta di quello che dicono gli altri, ha bisogno di guardarlo da vicino, di ascoltarlo di persona. Un uomo della sua posizione non può farlo pubblicamente, chiede perciò di incontrarlo di notte, lontano da sguardi indiscreti. Gesù accetta le condizioni, lo accoglie perché desidera incontrare tutti ma a tutti consegna la stessa parola della fede. Senza condizioni e senza menomazioni.

Nicodemo non ha ancora il coraggio di esporsi. Lo farà soltanto alla fine, e proprio quando il Rabbì è stato ormai condannato (Gv 19,39). E tuttavia, nel Vangelo appare come l’immagine di coloro che si lasciano interrogare dalla presenza di Gesù, icona di quell’interiore ricerca di verità che appartiene ad ogni uomo. Homo viator, come scriveva il filosofo Gabriel Marcel. La ricerca non è solo il primo tratto della fede ma uno dei suoi elementi costitutivi. Nella liturgia delle ore troviamo una preghiera che possiamo recitare più spesso: “Signore donaci la grazia di trovarti e concedici di cercarti ancora dopo averti trovato”. La fede non è un placido possesso ma un cammino non privo di fatica che gradualmente ci fa entrare nell’intimità di Dio. Chi è sazio non cerca, pensa di avere e sapere tutto. Chi ha fame, bussa alla porta di Dio, chiede e accoglie lo Spirito, domanda di essere nutrito con il Pane della vita. Oggi chiediamo la grazia di ricominciare goni giorno, come se fosse il primo. Come se fosse l’ultimo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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