Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

30 aprile 2020

30 Aprile 2020

La ragione non basta

di don Silvio Longobardi – s.longobardi@puntofamiglia.net

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Il commento

Ascolta “30 aprile 2020 – La ragione non basta” su Spreaker.

Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me” (6,45). Sono parole che Gesù consegna ad una folla che lo guarda con crescente diffidenza, la sua pretesa di essere il “pane disceso del cielo” (6,41) incontra una decisa e ragionevole opposizione nei suoi uditori (6,42). Non hanno difficoltà a riconoscerlo come un Rabbì che insegna con abilità. I segni che compie lo accreditano come un profeta, cioè un uomo che parla e agisce in nome di Dio. Tutto questo è ragionevole ma non si può, anzi non si deve andare oltre. Non può presentarsi come colui che discende dal cielo! Le obiezioni della gente sono fondate, in un eventuale sondaggio avrebbero certamente la meglio sulla posizione dei discepoli più fanatici, quelli che si sono fatti abbindolare dalla parola fascinosa e seducente di un giovane rabbì. Gesù non intavola un discorso, non cerca di convincere, si limita a dire che chi si mette in ascolto di Dio e si lascia istruire da Lui riceve la luce per riconoscerlo come il Messia inviato, colui che viene per donare la Parola definitiva, anzi colui che la definitiva Parola di Dio.

Nelle parole di Gesù troviamo la risposta ad un interrogativo che emerge più volte nell’esperienza di fede: se la fede è dono di Dio, come mai non lo ricevono tutti? Il problema non sta a monte ma a valle. Ricordando la sua esperienza, Sant’Agostino scrive: “Tu mi hai chiamato Signore, e il tuo grido ha vinto la mia sordità; hai brillato e la tua luce ha vinto la mia cecità; hai diffuso il tuo profumo e io l’ho respirato, ed ora anelo a te; ti ho gustato ed ora ho fame e sete di te” (Confessioni, X, 27). In questo caso, l’azione amorevole di Dio ha trovato una leale collaborazione nell’uomo. Non sempre avviene così. Tante persone pensano di sapere già tutto il necessario, camminano solo nei sentieri tracciati dalla ragione. Pensare di comprendere il mistero attraverso la ragione è come voler arrivare sulla luna con la mongolfiera. Oggi chiediamo la grazia di aprirci alla luce e preghiamo per coloro che sinceramente cercano la verità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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