
Mercenari del Vangelo
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13,16-20)
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro: «In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Il commento
“Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno” (13,18). Siamo nel cuore della Pasqua ma il brano evangelico ci riporta alle vicende legate alla passione, ai giorni in cui si addensavano le ombre del male. È questa la cornice in cui situare le parole di Gesù, tratte da un salmo (41,10) in cui si parla del tradimento dell’amico. Sono cariche di amarezza perché esprimono la consapevolezza che il maligno si è insinuato anche all’interno dei Dodici, cioè di quel gruppo che raccoglie i suoi primi e più fidati collaboratori. Anche Giuda è stato scelto (Gv 6,71) ed ha avuto lo straordinario privilegio di mangiare alla stessa tavola di Gesù. Eppure si sottrae al suo abbraccio misericordioso, non solo volta le spalle ma diventa complice di coloro che vogliono a tutti i costi soffocare la voce scomoda del Nazareno.
Un buon educatore deve coltivare la speranza che la parola seminata possa portare frutti ma deve anche conoscere i limiti e le debolezze presenti nella comunità, deve sapere che il maligno si può intrufolare con raffinata astuzia. Per questo deve essere sempre vigilante. Non può impedire al male di entrare ma può e deve impedire che possa mettere radici. Tradire non significa necessariamente rinnegare la fede e puntare il dito contro gli antichi compagni. Accanto a questa forma plateale e pubblica, vi è il tradimento nascosto di chi apparentemente si pone al servizio del Vangelo, in realtà misura il ministero ecclesiale con i vantaggi che ne riceve. Sono i mercenari del Vangelo, quelli che fanno della prudenza il termometro della fede, quelli che fanno della preghiera una scusa per non occuparsi degli altri, quelli che fanno opere di bene per ricevere applausi, quelli che si servono di Dio per affermare se stessi. Chi vive così la sua fede, anche se non se ne accorge, rallenta e talvolta impedisce il cammino della Parola. Il Regno di Dio ha bisogno di persone non affette da egocentrismo infantile ma umili e disinteressate, disposte a consumare la vita perché il Vangelo possa risplendere e portare gioia.
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