
Impastati di debolezza
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,12-15)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Il commento
“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso” (16,12). L’annuncio della debolezza precede la promessa dello Spirito. Come se dicesse: “Non siete capaci, lo so. Per questo non aggiungo altro. Ma non abbiate paura, Dio non viene meno, anzi moltiplica i suoi doni, non farà mancare la luce”. Siamo impastati di debolezza e non siamo affatto capaci di corrispondere alle attese di Dio, non possiamo compiere l’opera di Dio. È questo il permanente principio dell’esperienza di fede. Questa coscienza tuttavia s’intreccia con la certezza che possiamo sempre contare sulla presenza dello Spirito. Questi due elementi devono restare ben intrecciati: solo chi ha coscienza della propria debolezza si dispone ad accogliere lo Spirito, solo chi è consapevole della propria ignoranza ascolta il maestro, solo chi sa di non avere le forze chiede aiuto.
“Quando verrà Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (16,13). Queste parole rappresentano una promessa consolante, che possiamo paragonare a quella che Gesù fa a Pietro: “Le porte degli inferi non potranno prevalere” (Mt 16,18). Lo Spirito non si limita a dare sostegno nella fatica ma guida la Chiesa nei sentieri della verità (16,13). Non dimentichiamo che sono quelli più ripidi e gravosi. Quelli che pochi sono disposti a percorrere. Tutti affermano di voler stare nella verità, a parole nessuno vuole né cerca la menzogna. E tuttavia, ciascuno sceglie la sua verità, quella che gli sembra più adatta alle sue esigenze. Il Vangelo ricorda che lo Spirito invece soffia dove vuole (Gv 3,8) e ci conduce dove non sappiamo e non vogliamo andare. La sua presenza inquieta e sconvolge ogni cosa, se stiamo con Lui non sappiamo più dove andiamo, tutto è seriamente posto in discussione. Questo atteggiamento contrasta fortemente con il nostro istintivo bisogno di sicurezza e con la paura di perdere la nostra autonomia. Conoscendo i nostri limiti, oggi chiediamo la grazia di invocare lo Spirito con umiltà e di seguire i suoi suggerimenti. Lo chiediamo per intercessione della Vergine Maria che ha fatto della sua vita uno spazio tutto plasmato dallo Spirito.
Nessun commento per “Impastati di debolezza”