19 giugno 2020

19 Giugno 2020

Nonostante tutto

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il commento

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra” (11,25). È una pagina autobiografica che permette di entrare nel cuore del Figlio di Dio fatto uomo. L’evangelista ha voluto donarci un frammento di quella luce che interiormente accompagna i suoi giorni terreni. Lo ha fatto attraverso una preghiera in cui appare limpidamente la sua umanità. Nel contesto di ombre che si addensano sempre più pesanti, nel momento in cui l’iniziale entusiasmo popolare lascia il posto ad una crescente diffidenza, Gesù rivolge al Padre una preghiera di lode e manifesta la sua più totale fiducia in Lui. La missione non si presenta come un pellegrinaggio festoso ma come un’esperienza segnata dall’indifferenza e dalla contestazione di quanti sono troppo sazi per aprirsi alla novità di Dio. Gli eventi che accadono attorno a Lui potrebbero suscitare legittimi dubbi sulla missione che egli compie. Egli sceglie invece di misurare la vita con la certezza che, anche attraverso queste circostanze oscure, Dio opera e conduce tutto verso il bene. Così facendo, trasforma il dolore in offerta e fa della sofferenza un canto di lode. Nella sua preghiera non c’è spazio per quell’amarezza che spesso condisce i nostri discorsi né ci sono parole accusatorie nei confronti dei più tenaci oppositori. Non c’è posto per le ombre. Gesù manifesta e annuncia la sua fiducia nella benevolenza di Dio che in ogni tempo semina misericordia su tutti e nonostante tutto.

Nella preghiera di Gesù risplende il volto autentico di Dio che si è fatto uomo per guarire l’umanità. Un Dio che ci salva attraverso l’amore. È questa l’esperienza che Teresa di Lisieux ed esprime con queste parole: “Per rapire il mio cuore / facendoti mortale Tu versasti il sangue, mistero supremo! / E vivi per me ancora sull’altare” (Al Sacro Cuore di Gesù, 23,5). Incarnazione, croce e presenza eucaristica sono saldamente intrecciati. Ogni incontro eucaristico c’immerge nell’amore infinito di Dio, sana ogni ferita e ci rende capaci di manifestare tenerezza e benevolenza. Oggi chiediamo di non sciupare questa grazia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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