7 luglio 2020

7 Luglio 2020

Operai con il cuore di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,32-38)
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».

Il commento

Vedendo le folle, ne sentì compassione” (9,36). Lo sguardo di compassione, che l’evangelista presenta al termine di un’articolata narrazione di dieci miracoli, più che la solenne conclusione spiega la motivazione che rischiara il cuore e spinge Gesù a rispondere con tempestività alle molteplici necessità che incontra lungo il cammino. Il vocabolo compassione ha una particolare intensità, se inteso nel suo senso letterale di patire con, ma nell’accezione comune ha perso questo significato originario e talvolta viene usato anche nel senso di provare pena per qualcuno. Il verbo greco invece indica l’amore appassionato e incondizionato di Dio che, nel linguaggio affettivo, trova una speciale manifestazione solo nell’amore che una madre nutre per i propri figli. I molteplici segni che Gesù compie rappresentano la manifestazione storica di quest’amore infinito e onnipotente che genera e infiamma la storia dell’umanità, da cima a fondo. Il Figlio di Dio è la garanzia che l’amore di Dio non viene meno.

Le folle che Gesù guarda con compassione sono “stanche e sfinite” (9,36). La traduzione non rende pienamente l’idea, l’evangelista descrive una massa di gente che non ce la fa più, cade a terra sotto il peso di una grande tribolazione. Sono persone insignificanti dal punto di vista sociale, Gesù invece li guarda con amore e svela così il modo di agire di Dio che sceglie i piccoli e i poveri, quelli che sono emarginati e disprezzati. Gesù non si accontenta di vedere e di agire, un buon Maestro vuole trasmettere anche ai discepoli il suo talento, in questo caso l’arte della carità: “Allora disse ai suoi discepoli” (9,37). Il Nazareno comunica agli apostoli la sua compassione e chiede anche a loro di apprendere, coltivare e custodire lo stesso stile. Li invita a pregare perché non manchino coloro che, in nome di Dio, sono disponibili a farsi carico del dolore altrui. Questa parola non riguarda solo i pastori ma chiama in causa tutti i battezzati, ciascuno secondo la sua vocazione. In obbedienza alle parole del Maestro oggi eleviamo una particolare preghiera perché non manchino operai con il cuore di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.