16 luglio 2020

16 Luglio 2020

I sentieri della santa montagna

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11,28-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Il commento

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi” (11,28). La breve esortazione evangelica è declinata con tre verbi, tutti all’imperativo, che descrivono un progressivo cammino di fede: veniteprendeteimparate. Il primo verbo indica la sequela; il secondo invita ad accogliere la Parola; il terzo chiede di vivere nel solco dell’insegnamento ricevuto. Possiamo notare un progressivo cammino di fede. Gesù si rivolge ai piccoli (11,25), cioè a coloro che si lasciano illuminare, interpellare e provocare da Dio. I sapienti e i dotti, quelli che pensano di sapere tutto, sono chiusi alla luce. Vediamo ora i singoli verbi. “Venite a me”: si mettono in cammino quelli che non pensano di bastare a se stessi, sentono il bisogno di una parola nuova e sono perciò disposti ad accogliere le provocazioni di Dio. È importante sottolineare il pronome personale perché indica con precisione la direzione di marcia. Non basta darsi da fare, Gesù chiede di andare presso di Lui. Il venire è la premessa per costruire una relazione. A pensarci bene, è questo l’annuncio che la Chiesa dovrebbe sempre annunciare.

“Prendete il mio giogo” (11,29): nella tradizione biblica questo vocabolo fa riferimento alla Legge che ci fa entrare e restare in comunione con Dio. In questo caso dobbiamo fare attenzione all’aggettivo: Gesù invita a prendere il suo giogo, chiede cioè di ascoltare e accogliete la sua parola. La legge antica lascia il posto al Vangelo. Chi accoglie il giogo di Gesù entra in comunione con Lui. Il venire diventa così un restare. C’è un terzo passo da fare: “Imparate da me” (11,29). Anche in questo caso il pronome diventa decisivo. La Legge che Gesù propone non è fatta di nuovi precetti ma è riassunta nella sua vita. Non è solo un Maestro ma un testimone. Il profeta di Nazaret insegna, vivendo. La sua vita e le sue scelte disegnano il nostro orizzonte esistenziale, diventano il criterio ordinario del nostro quotidiano discernimento. Non è un cammino facile. Alla Vergine del Carmelo, che ci guida per i sentieri ripidi che conducono alla santa montagna, chiediamo la grazia di perseverare nelle difficoltà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.